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Attualità | 08 novembre 2022, 09:01

Sanità: iniziato il reintegro dei dipendenti 'No Vax' di Asl 1 imperiese, torneranno al loro lavoro originario

Si tratta di uno sparuto gruppo di irriducibili che non si sono voluti vaccinare nel periodo buio del Covid. sono 45, ovvero l'1,8% dei 2.600 dipendenti di Asl 1

Sanità: iniziato il reintegro dei dipendenti 'No Vax' di Asl 1 imperiese, torneranno al loro lavoro originario

Sono iniziati dal 1° novembre, anche se è più appropriato pensare che si sia iniziato il giorno successivo vista la festività che è coincisa con il provvedimento del Governo Meloni, il reintegro dei dipendenti ‘No Vax’ di Asl 1 Imperiese.

La conferma arriva direttamente dalla direzione sanitaria dell’azienda e riguarda 45 dipendenti tra medici, infermieri e Oss (29) e amministrativi e tecnici (16). Una percentuale minima, tenuto conto dei circa 2.600 dipendenti di Asl, ovvero l’1,8%.

Si tratta infatti di uno sparuto gruppo di irriducibili che hanno sempre detto ‘No’ al vaccino contro il coronavirus, che ai tempi era stato reso obbligatorio per il personale delle strutture sanitarie. Un obbligo che doveva terminare il 31 dicembre, ma che la decisione del Governo ha visto anticipare la scadenza al 31 ottobre. A livello nazionale, lo ricordiamo, sono circa 4.000 i ‘No Vax’, tra medici, infermieri e altri lavoratori dei servizi per la salute.

Non sono mancate le critiche, sia a livello nazionale che locale, tra i partiti della maggioranza e anche nelle amministrazioni di diverse regioni. Alcuni presidenti, addirittura, hanno confermato di voler impedire che i medici non vaccinati entrino in contatto con i pazienti.

Il reintegro dei ‘No Vax’ potrà aiutare la cronica carenza di personale in Asl 1? “Saranno utili ma il problema non viene certo risolto”. Si stanno facendo concorsi e bandi ma le risposte non sono importanti. Medici e infermieri preferiscono andare in altre regioni, dove magari si guadagna di più e la vita è anche meno cara. Servirebbero strategie e incentivi, con precise politiche regionali e nazionali.

Con il Dottor Francesco Alberti, abbiamo verificato la posizione dell’Ordine dei Medici imperiese, che lui presiede: “Noi applichiamo la Legge senza se e senza ma e abbiamo provveduto a inviare le comunicazioni ai medici sospesi, come prevede la normativa. Tra medici e odontoiatri erano 16 i sospesi che fanno capo all’Ordine imperiese ma ce ne sono anche altri, che invece dipendono da ordini diversi. “Non risolve assolutamente la carenza dei medici. La decisione del Governo non risolve certo il problema della carenza, sia a livello nazionale che locale. Si tratta di una bufala, anche perché su circa 4.000 medici sospesi, sono circa 1.500 quelli possono supplire alle esigenze nazionali”.

C’è poi la questione dei medici (e ci mettiamo dentro anche gli infermieri) ‘No Vax’, che andranno a lavorare con altri che, invece, hanno accettato di buon grado la vaccinazione: “Bisogna tener conto che il nostro codice deontologico, prevede che il medico deve essere integro psichicamente e fisicamente per esercitare. In queste due parole si inserisce il fatto che si debba essere in grado di gestire i pazienti senza essere vulnerabile. Le vaccinazioni sono un caposaldo della nostra professione e della nostra deontologia e, lo ricordiamo, che nel 2016 avevamo stilato un documento nel quale viene evidenziata l’importanza delle vaccinazioni. Ci sono rarissimi casi in cui i medici non devono essere vaccinati, ma non crediamo alle bufale perché i vaccini sono sicuri. Certo, la percentuale di insuccesso e di effetti collaterali ci può essere ma smettiamola di dire che si tratta di vaccini sperimentali. Le vite le hanno salvate e poi, se non coprono al 100% è normale ma anche un altro discorso”.

Sul fatto di medici e infermieri, favorevoli e contrari al vaccino, Alberti commenta: “Il Ministro ha sottolineato che dovranno essere i Primari a decidere dove far lavorare i ‘No Vax’. Certo, per noi è stata una ‘mazzata’ il reintegro di tutti, tra l’altro in un giorno di festa. E’ stato un colpo di spugna, ma non mi sento assolvere o condannare nessuno. Io sono estremamente soddisfatto che la percentuale nella nostra provincia è davvero bassissima”.

Carlo Alessi

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