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Attualità | 05 novembre 2022, 07:14

Michele Graglia si prepara per la sfida tra i ghiacci, per i 40anni traversata in Antartide

L'ultra runner di Taggia il prossimo anno farà 40 anni e per l'occasione si concederà una traversata unica in un luogo estremo.

Michele Graglia

Michele Graglia

'Antartide', è questa la meta che sogna Michele Graglia per il 2023. L'ultra runner di Taggia il prossimo anno farà 40 anni e per l'occasione si concederà una traversata unica in un luogo estremo. Non è la prima volta che il tabiese testa i suoi limiti. È ancora vivo il ricordo dell'impresa di dicembre 2020: la vittoria alla MOAB 240, con un bilancio record 390 km in poco più di 2 giorni.

L'INTERVISTA

Ex modello, oggi ultra atleta famoso in tutto il mondo per le sue prestazioni eccezionali in luoghi unici ma spesso inospitali, come ad esempio il deserto. In questo caso, abbiamo incontrato Graglia non tra le dune ma durante una cerimonia istituzionale a Taggia dove è stato testimonial, gli abbiamo chiesto di raccontarci quali impegni lo aspettano nei prossimi mesi.  

Il ritorno dopo l'infortunio

"Dopo un'estate difficile, ho subito un infortunio al tendine d'achillee alla Lavaredo Ultra Trail che si correva a Cortina, a fine giugno, ho passato questo periodo a rimettermi in sesto, a ritrovare la forma e ora sto riprendendo gli allenamenti in vista del 2023. - racconta - Programmi che mi porteranno in due direzioni diverse: una sono le gare, il più grande obiettivo a cui punto sarà il Tor des Géant, l'ultratrail più duro del mondo che si tiene in Valle d'Aosta e poi una grande attraversata per il mio progetto legato ai deserti dopo il Taklamakan e il Gobi, mi porterà in Antartide". 

L'allenamento per la sfida al Polo Sud

Come ci si prepara per degli ambienti così estremi? "Difficile trovare situazioni simili a quelle dell'Antartide in Liguria - ride - però ho già in programma un paio di camp in Lapponia a febbraio e poi una traversata della Groenlandia, a maggio giugno, per cominciare a masticare un po' di ghiaccio e provare e vedere le strategie per non solo correre ma anche vivere per settimane consecutive sulla neve". 

40 anni e non sentirli

Il prossimo anno sono 40 anni ti spaventa questo traguardo? "Questo sport è uno stile di vita e una passione e non necessariamente competizione. Credo che nell'ultrarunning ci sia una forte componente che non sia solo la forza fisica ma tanto più la conoscenza e la gestione di sé. Quindi imparare anche a sviluppare il proprio pensiero e vivere nella propria testa, con le proprie emozioni e tutto quello che ne consegue. Più si cresce, più si matura, più si conosce se stessi, quindi finché ci sarà sangue e passione nelle vene credo che continuerò su questa strada". 

Successi internazionali grazie all'olio di Taggia

Sei un'atleta famoso, hai girato tutto il mondo cosa porti di Taggia con te? "Porto sempre con me due cose che mi ricordano Taggia ovunque sia nel mondo. Il nostro olio d'oliva che a livello nutrizionale mi ha sempre supportato nei grandi sforzi e poi a livello affettivo porto sempre il mio paese nel cuore. Sono nato e cresciuto qui e porto con me tutto l'amore e l'affetto non solo della famiglia e dei miei cari".

Stefano Michero

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