Confindustria, Rapporto Cribis: l'economia imperiese dalla pandemia al conflitto in Ucraina (foto e video)

Per il secondo anno consecutivo Confindustria Imperia e Cribis presentano il quadro della situazione economica relativo alle imprese della provincia di Imperia, quest'anno pesantemente condizionato dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica

"L'economia imperiese soffre di tutti quegli shock che anche a livello nazionale sono sulla bocca di tutti. Principale, attualmente, quello dei rincari energetici per cui le aziende subiscono tutta una serie di rialzi nei propri costi di produzione. - spiega Giacomo Franceschini del Centro Studi Confindustria - Se pensiamo ad alcuni settori principali del nostro territorio, la metalmeccanica, alimentari, turismo, hanno visto i costi d'impresa raddoppiare o triplicare. Tutti questi rincari sono stati assorbiti solo per la metà perchè il grosso di questi rialzi andrà a colpire il periodo settembre - dicembre".

"L'anno scorso abbiamo iniziato questo percorso di analisi dati - ricorda Barbara Amerio, presidente di Confindustria - Quest'anno, abbiamo deciso di coinvolgere il centro studi di Genova, analizzando il nostro territorio. Lo vogliamo fare ogni anno e contestualmente abbiamo deciso di premiare anche delle aziende virtuose attraverso l'analisi dei loro bilanci. Il nostro territorio fatto di piccole - medie aziende è fatto di aziende sane e virtuose".  

"Si evince - spiega Massimiliano Domizio di Cribis -  che la Liguria rispetto all’andamento medio italiano del 40,7 per cento,  in merito alla puntualità dei pagamenti entro i termini pattuti,  si posiziona, dato eal terzo rapporto del 2022, al 35, 6, Imperia  al 37,1 per cento. Meglio della media ligure ma peggio di quella italiana. Nello specifico in provincia di Imperia il settore che ha la percentuale piu alta dei pagatori puntuali e quello dei servizi finanziari, 54 per cento".

Secondo il rapporto Cribis, il territorio della provincia di Imperia conta 25.094 aziende, ma quelle attive sono 22.055. Si contano 2.000 aziende tra inattive e sospese e circa 1000 che sono in chiusura. In termini di affidabilità commerciale in provincia di Imperia si  riscontra il 9 per cento di aziende con la massima affidabilità e in particolare questa percentuale sale al 35, 4 per cento tra le associate Confindustria.

Per quello che riguarda le dimensioni si nota  che la provincia di Imperia ha quasi il 70 per cento delle aziende con meno di 2 dipendenti, mentre la distribuzione degli associati di Confindustria e più eterogenea. "Lo si riscontra -prosegue Domizio -   anche dalla forma giuridica, il 66 per cento sono imprese individuali, mentre per quello che riguarda gli associati il 78 per cento sono società di capitali. Lo si evince anche analizzando i fatturati: la percentuale più rilevante e entro i 5 milioni di euro, mentre questo dato e superato in maniera sensibile dagli associati.

Analizzando le aziende di tutta la provincia in merito a  3 elementi: internalizzazione, digitalizzazione e innovazione le aziende della provincia di Imperia fanno registrare un profilo molto basso. "Ma se la stessa analisi la facciamo sugli associati Confindustria notiamo che questi 3 parametri sono abbastanza caratterizzanti. In questo contesto in cui la situazione internazionale è delicata, abbiamo a Imperia 315 imprese che hanno una capogruppo in Russia o Bielorussia e 61 in Ucraina".