Immigrazione, Fulvio Fellegara: “Bene l’accoglienza agli ucraini ma le braccia si allarghino anche per gli altri stranieri” (videointervista)

Al ‘Cafè Forte’ di stamattina, ospite della nostra redazione di via Schiva a Imperia, il segretario provinciale della Cgil Fulvio Fellegara, parla di immigrazione e dei possibili condizionamenti della guerra in Ucraina sulle prospettive di turismo commercio. “Comparti -dice Fellegara che stavano dando dei segnali di crescita, finalmente dopo il progressivo allentarsi della pandemia, ma che l’arrivo della guerra, questa nuova macro problematica mondiale, mette a rischio. Viene, infatti, subito da pensare ai grandi assenti sul mercato sul mercato locale che non potranno che essere i russi ed è preoccupante se pensiamo a quanto valgono come peso specifico sia per il numero, ma soprattutto per la loro capacità di spesa”. 

All’indomani dell’ennesima tragedia con i due migranti che ci hanno rimesso la vita (un terzo è grave) falciati sull’autostrada all’altezza di Bordighera il segretario provinciale della Cgil afferma: “Va apprezzata la risposta univoca e generalizzata di attenzione di accoglienza verso le persone che oggi scappano dalla guerra in Ucraina, non poteva che essere così è un sentimento di accoglienza non può mancare in questi casi. C'è il tema dell'immigrazione, non solo dall'Africa, ma anche dalla Siria, dall’Asia, uno stillicidio interminabile che dura ormai da più di 10 anni e devo, altresì, rilevare che la stessa accoglienza verso i profughi che vengono dall'Africa e dall'Asia fino ad oggi non c’è stata. Noi abbiamo al confine un tappo un che blocca le persone nell'area di Ventimiglia con un disagio enorme, per questa città. Noi vorremmo che la stessa accoglienza riservata al popolo ucraino venisse estesa, non per fare classifiche, non vogliamo mettere in contrapposizione nessuno".

"Bisogna allargare le braccia nei confronti dei profughi biondi con gli occhi azzurri che arrivano dal nord dell'Europa e altrettanto sentimento bisognerebbe avere per coloro che sono un po' più scuri di pelle. C’è una catena stillicidio di morti e disperazione sul territorio insopportabile sarebbe troppo lungo fare l'elenco. Ma sono tutti noi abbiamo in memoria e chi è mancato perché è stato fulminato sul tetto del treno sia mancato perché è andato a lavarsi alla Foce o perché si è suicidato dato una aggressione brutale. Io credo che almeno una risposta in termini di un campo per transito debba essere data da questo territorio e se non c’è ancora stata è una grave colpa della politica di chi governa questo territorio", conclude Fulvio Fellegara.