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Attualità | 16 febbraio 2022, 12:20

Riforma spiagge, dal 2024 bandi legati a investimenti. Parola ai balneari di zona: “Bene che venga riconosciuto il valore delle aziende, ma non si svenda il settore”

L’intento del Governo è quello di migliorare la qualità del servizio e riconoscere gli investimenti sulle strutture

Riforma spiagge, dal 2024 bandi legati a investimenti. Parola ai balneari di zona: “Bene che venga riconosciuto il valore delle aziende, ma non si svenda il settore”

Stop alle proroghe, dal 1° gennaio del 2024 le spiagge saranno assegnate tramite gare. È quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri che ha così approvato un emendamento al Dl ‘Concorrenza’ con un disegno di legge per semplificare le regole delle concessioni demaniali per aree a scopo turistico. Una vera rivoluzione per il comparto sul quale si basa gran parte dell’economia locale.

L’intento della nuova norma è quello di migliorare la qualità dei servizi puntando sugli investimenti. Si prevede, infatti, una durata della concessione “non superiore a quanto strettamente necessario per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati”. Addio a proroghe e rinnovi automatici. Gli investimenti saranno programmati e dichiarati sempre nell’ottica di migliorare il servizio per i clienti. Da specificare anche come si vorrà remunerare quanto speso, specifica che mira a tutelare i piccoli proprietari dagli interessi dei grandi gruppi.
Per avere la concessione sarà necessario dimostrare di voler migliorare il servizio. Inserita anche una specifica per gli “interessi legittimi” dei piccoli stabilimenti con l’intento di frenare il ‘caro ombrellone’.
Presente anche un criterio per le “clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell’attività del concessionario uscente”.
Infine l’intenzione dell’esecutivo è anche quella di aprire il settore a altri imprenditori turistici che potranno in questo modo ampliare il loro business anche in direzione del mare.
Cosa ne pensano i balneari di zona? L’opinione delle associazioni di categoria, per il momento, è varia e multicolore in attesa delle prossime riunioni e delle possibili modiche al testo.

I sindacati di categoria si sono riuniti per cercare di semplificare alcuni aspetti da inserire nel prossimo decreto, di sicuro dal 2024 sarà il momento del bando per molte imprese private - commenta Davide Berardi per Confartigianato - per le libere attrezzate il Comune ha sempre fatto l’appalto e si è sempre portato in linea con la normativa mentre per le private bisognerà vedere chi ha investito nell’attività e chi, invece, ha lasciato andare e dovrà rimboccarsi le maniche. Valorizzare chi ha investito, chi fa lavorare anche altre famiglie oltre alla propria e tutti coloro che hanno dato fondo per migliorare e investire. Si auspicava che non intervenisse la Bolkestein. Poteva anche andare peggio. Ora dovremo spingere con i sindacati per avere un minimo di peso per farci aiutare”.

Più netta la posizione di Debora Delbecaro (Cna): “È una situazione devastante, noi abbiamo fatto tanti sacrifici e ora pensano di fare quello che vogliono loro. Si pensa che siamo tutti ricchi. Noi in inverno spendiamo cigliai di euro per i rinascimenti e abbiamo sempre paura del mare, della pioggia e del vento. Abbiamo fatto dei sacrifici perché lo Stato ci ha messo nelle condizioni di farlo. Non mi interessa il discorso degli investimenti, qui ci siamo costruiti un lavoro e stanno giocando con il fuoco. Non è facile prendere decisioni per milioni di persone e non va bene che il disegno di legge venga fatto per abbassare il prezzo degli ombrelloni. Qui qualcuno sta svendendo l’Italia a gente della quale non sappiamo la provenienza”.

Siamo prudenti, la giornata successiva è sempre quella delle riflessioni - conclude Fabio Viale per Confcommercio - analizzeremo il documento, oggi abbiamo il direttivo nazionale. È una bozza di legge che vale per quello che è, poi dovrà ancora compiere tutto l’iter ed essere ultimata. È una bozza che potrà essere modificata. L’aspetto negativo è che andremo a gara molto presto, ma è positivo che per la prima volta venga riconosciuto il fatto che non ci potranno portare via l’azienda senza un indennizzo. Viene valorizzato il valore dell’azienda”.

I prossimi passaggi vedono all’orizzonte le riunioni programmate sia a livello locale che nazionale per poi portare all’attenzione del Governo le istanze di un settore che da un lato teme (comprensibilmente) la rivoluzione in arrivo e, dall’altro, vuole vedere valorizzato il valore di imprese che rappresentano un settore cruciale oltre alla storia turistica di una regione e di un Paese intero.

Pietro Zampedroni

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