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Attualità | 13 febbraio 2021, 12:18

Liguria 'arancione' da domani: la preoccupazione e la rabbia dei ristoratori, a Sanremo i timori per il periodo Festival

La protesta è unanime e non è da escludere che, la parte più ‘agitata’ della ristorazione della nostra provincia, possa decidere di aprire comunque, in barba alle disposizioni che vogliono, da questa sera, la chiusura totale con la sola possibilità dell’asporto e del delivery.

Liguria 'arancione' da domani: la preoccupazione e la rabbia dei ristoratori, a Sanremo i timori per il periodo Festival

C’è grande preoccupazione nel mondo della ristorazione di Sanremo e dell’intera provincia per quanto accaduto ieri, in relazione alla decisione di far partire la zona arancione domani, anziché lunedì e bloccando, di fatto, la possibilità di un servizio come quello di San Valentino che, cadendo la domenica, avrebbe potuto consentire una seppur piccola ‘boccata d’ossigeno’ alle aziende del settore.

La protesta è unanime e non è da escludere che, la parte più ‘agitata’ della ristorazione della nostra provincia, possa decidere di aprire comunque, in barba alle disposizioni che vogliono, da questa sera, la chiusura totale con la sola possibilità dell’asporto e del delivery. Abbiamo sentito la disperazione di molti addetti ai lavori, ormai stremati da quasi un anno di ‘apri e chiudi’ e con migliaia di lavoratori che sono in cassa integrazione (quando arriva) da mesi.

La decisione di non far aprire i ristoranti domani potrebbe sembrare una piccola cosa ma così non è, tenuto conto che gli operatori del settore avevano ricevuto prenotazioni e avevano fatto la spesa proprio in funzione della particolare giornata e del servizio pranzo organizzato appositamente per gli innamorati. Ai più è sembrata la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Intanto scatta anche la protesta ufficiale della Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi della nostra provincia. Lo fa con un manifesto che punta l’indice contro il Ministro: “Basta Speranza, vogliamo lavorare per sopravvivere… tu che governi non ci ami”. La protesta vede i commercianti confermare: “Il giorno di San Valentino ci fai annullare le prenotazioni, ci fai buttare i prodotti che avevamo acquistato e ci fai perdere la voglia di sognare e lottare”.

I ben informati, che vivono quotidianamente la situazione di ristoratori e gestori di bar, confermano che si sta vivendo un momento particolarmente ‘caldo’ e che non sarà facile tenere a bada la rabbia degli operatori, ormai al limite della sopportazione. Il problema sanitario è sotto gli occhi di tutti e non si può sottovalutare ma, come per la scuola, rimane da chiedersi perché non si riesca a consentire le aperture soprattutto della ristorazione (magari con controlli serrati sul rispetto del distanziamento e delle normative), mentre basta guardarsi attorno nelle città, per capire che il resto è tutto come prima, con assembramenti che si verificano praticamente ovunque.

Per quanto riguarda Sanremo c’è anche il nodo Festival. E’ dei giorni scorsi la notizia relativa alla convenzione tra i ristoranti e la Rai, per agevolare il ‘servizio mensa’ per i dipendenti nel periodo della kermesse canora. Nelle ultime ore è emerso che, invece, cantanti e loro staff saranno costretti a consumare i pasti in albergo, per consentire la gestione della ‘bolla’ ed evitare contagi. In queste ore le associazioni di categoria stanno valutando la situazione per capire cosa si potrà e non si potrà fare in quel periodo.

Ora rimane da capire cosa accadrà domani e se qualche ristorante aprirà comunque, nonostante i divieti. E, soprattutto, come verranno fatti i controlli da parte delle forze dell’ordine che, ovviamente, dovranno far rispettare le disposizioni. Intanto oggi, alle 18, termina praticamente la zona gialla, visto che il locali dovranno chiudere. In attesa delle decisione del nuovo Governo che ha appena giurato.

Carlo Alessi

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