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Attualità | 05 febbraio 2021, 15:30

C'è l'ok del CTS, in zona gialla i ristoranti potrebbero tornare ad aprire anche la sera

Toti: “Stiamo preparando una lettera ufficiale da inviare a Roma per chiedere che si proceda in fretta”

C'è l'ok del CTS, in zona gialla i ristoranti potrebbero tornare ad aprire anche la sera

Alla fine la svolta è arrivata. C'è l'ok del Cts (anche se si resta in attesa dell'approvazione del governo): dai nuovi provvedimenti in termini di lotta al Covid e alla pandemia potrebbe essere inclusa la possibilità per i ristoranti, in zona gialla, di aprire la sera (fino alle 22), mentre in zona arancione potrebbero aprire al pubblico a mezzogiorno.

Perché tutto questo si tramuti in realtà, però, serve l’ok del governo (peraltro impegnato in un passaggio non banale, tra l'uscita di scena di Giuseppe Conte, almeno in veste di premier e l'ingresso in scena di Mario Draghi). Di certo, se la conferma dovesse arrivare, si realizzerebbe il desiderio che ormai sempre più spesso e con più forza veniva espresso dalle associazioni di categoria per porre fine a un periodo in cui le perdite sono state ingenti, per il settore.

Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico. Chiediamo che si possa partire al più presto: serve però una decisione da parte del Governo. Da parte nostra, stiamo preparando una lettera ufficiale da inviare a Roma per chiedere che si proceda in fretta perché permettere di lavorare in sicurezza alle nostre attività deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il nostro Paese”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti sul parere del Cts, che sta valutando in modo differente i diversi profili di rischio all'interno del settore della ristorazione.
La scelta del Comitato tecnico scientifico di dare il via libera all’apertura serale dei ristoranti nelle Regioni in zona gialla e a pranzo per quelli in zona arancione, anche se con alcune restrizioni, va nella direzione giusta, quella che auspichiamo da tempo - precisa Toti - lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti del risultato raggiunto. Il Covid ha avuto e continua ad avere conseguenze drammatiche a livello umano e sanitario, ma sta avendo conseguenze terribili anche sul fronte economico”.
“Non si tratta in nessun modo di minimizzare, ma di convivere con questo virus rispettando in modo preciso, attento e scrupoloso le regole - spiega Toti - se lo si fa, e sono certo che i ristoratori e i cittadini saranno ligi e attenti come sono stati finora, non vedo perché non procedere”.

Finalmente trovano ascolto le grida di dolore dei tanti ristoratori che abbiamo quotidianamente ascoltato e che ci siamo fatti carico di rappresentare nelle sedi appropriate - aggiunge l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti - è evidente la generale criticità sanitaria, ma è altrettanto stringente la necessità di trovare forme accettabili di prosecuzione di attività lavorative per le quali, in assenza di conclamati riscontri di oggettiva pericolosità, si possa ipotizzare una accorta gestione nella stringente osservanza di tutte le norme di cautela sanitaria a suo tempo rese obbligatorie e adottate dagli esercenti nella stragrande maggioranza dei casi. Che il Governo provveda senza indugio, già troppi danni sono stati fatti”.

Il comunicato di Fipe Confcommercio

Oggi questo dialogo porta i primi risultati concreti, una svolta per il settore: il CTS ha infatti condiviso di valutare in modo differente i diversi profili di rischio all’interno del variegato settore della ristorazione, privilegiando chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande. Tale possibilità - ha nondimeno sottolineato il CTS - dovrà essere accompagnata dal massimo rigore sull’applicazione misure di sicurezza sanitaria: distanziamento di un metro non solo tra i tavoli, ma anche nelle aree di passaggio, l’utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, l’esposizione di una chiara informativa all’esterno dei locali con l’indicazione della capienza massima. 

“E’ un risultato significativo che arriva grazie ad un confronto non certo urlato, ma molto intenso e propositivo – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi-. Dopo un anno nel quale le nostre attività sono state costrette a rimanere chiuse o a lavorare in condizioni proibitive, ai tavoli istituzionali ci siamo evidentemente fatti portavoce del grande disagio del settore, ma abbiamo anche cercato delle soluzioni realistiche e tempestive, dimostrando che era possibile tornare a lavorare in sicurezza. Desidero ringraziare il Ministro Patuanelli, la Sottosegretaria Morani e il CTS per l’attenzione dimostrataci e per la volontà di arrivare ad un risultato. Ci auguriamo che il Governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione”. 

“I nuovi criteri di valutazione segnano un cambiamento importante nell’approccio alla questione sicurezza nei pubblici esercizi. Ringraziamo il CTS, il ministro Stefano Patuanelli e la Sottosegretaria Alessia Morani per l’impegno profuso nella ricerca di una soluzione condivisa con le parti sociali – sottolinea Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet-Confesercenti -. Con le corrette misure di prevenzione, sarà possibile far ripartire il servizio al tavolo a cena nelle regioni in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione.  Adesso ci aspettiamo che la novità venga recepita al più presto in un provvedimento legislativo, che elimini anche le inique restrizioni sulla vendita d’asporto che colpiscono le enoteche. Dopo un anno terribile, le imprese della somministrazione vogliono tornare a lavorare in sicurezza”.

“Con Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti abbiamo fatto un lavoro serio e costruttivo – aggiunge la sottosegretaria Morani - per aiutare i nostri ristoratori che stanno affrontando questa pandemia con coraggio e abnegazione. Le osservazioni del CTS sul protocollo presentato dalle associazioni costituiscono una importante indicazione per il prossimo governo che avrà l’onere di valutarne la possibile traduzione in un provvedimento. Sono certa che verrà prestata la giusta attenzione a questa categoria così importante per la nostra economia”.

Redazione

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