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Al Direttore | 18 aprile 2020, 16:08

Coronavirus, la figlia di una delle vittime: "Diamo un volto a chi muore. Ecco chi era mio padre"

Liria Aprosio, figlia di Attilio, vuol rendere partecipi i lettori della sua commovente vicenda nella quale suo padre ha perso la vita a causa del covid 19, virus contratto in ospedale a Imperia, dove era stato ricoverato per un problema intestinale

Attilio Aprosio

Attilio Aprosio

"Buongiorno Direttore, abbiamo visto la notizia sui due decessi di oggi a Sanremo, una delle quali era mio padre, e vorremmo segnalarvi la nostra storia, per dare un volto a queste vittime, che non siano solo un numero, sperando che possiate pubblicarla come nostra testimonianza vissuta con il Coronavirus, che possa essere un messaggio di incoraggiamento e di ringraziamento verso delle persone che stanno facendo tanto per i nostri cari malati in ospedale".

A scriverci è Liria Aprosio, figlia di Attilio, l'uomo morto al Borea di Sanremo a causa del coronavirus.

“Siamo in Guerra! È una frase che abbiamo sentito ripetere spesso in queste tragiche settimane che stanno sconvolgendo le nostre esistenze e cambiando le nostre abitudini. Ed è una sensazione che percepisci, ma non te ne rendi veramente conto finché non ti tocca da vicino. Per non far sì che rimanga soltanto un numero e che sia anche un messaggio di incoraggiamento e di ringraziamento verso delle persone che stanno facendo tanto per i nostri cari malati in ospedale”.

“In questi mesi - continua Liria - molte famiglie stanno lottando contro qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa. Ed è quello che adesso stiamo vivendo anche noi, dopo che mio padre, Attilio Aprosio, detto Virgì, o come lo chiamavamo ora, dopo l’arrivo di 3 nuovi pro-nipotini ‘il Nonno Bis’, è stato ricoverato d'urgenza per un problema intestinale ad Imperia. Così, cominci a renderti conto di come sia difficile la vita ai tempi della pandemia, con restrizioni, blocchi e divieti che ti allontanano da un padre anziano che ha bisogno di te. Uomo forte, coraggioso, come un guerriero d'altri tempi, ma a cui vorresti stringere la mano e dire due parole.

Dopo una settimana difficile, in cui scopriamo che la sua salute era diventata molto precaria, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Il Nonno Bis ha contratto in ospedale il Covid19. Da qui il trasferimento immediato a Sanremo all'Ospedale Borea, padiglione Castillo, secondo piano, dove inizia un'altra storia. 

È una storia di lotta, resistenza, tenacia, ma anche di molta fatica e sofferenza, per lui e per noi, chiusi a casa senza possibilità di contatto. In questi momenti bruttissimi capita anche qualcosa che non ti aspetti, capita di scoprire che esistono persone speciali. Ed è per questo che vogliamo dire Grazie a tutto il personale medico e infermieristico che ha assistito il nostro Attilio in questi giorni di sua sofferenza, a tutti quelli che hanno curato e assistito con grande sensibilità, una persona di 91 anni, anche trovando il tempo di fargli la barba per farlo sentire sempre in ordine, come lui amava essere.

Straordinarie persone, tutto il gruppo infermieri del Castillo 2, che ci hanno permesso di comunicare con lui, di sentirlo al telefono e addirittura di vederlo con le videochiamate per dargli il nostro sostegno e un abbraccio virtuale in questo maledetto momento di isolamento. Persone che, nonostante il difficile e faticoso lavoro che stanno svolgendo in questa anomala situazione, trovano il tempo di aiutarci ad incoraggiare i nostri cari, soli, ma non abbandonati. Queste persone, prima di tutto, hanno dimostrato una grande Umanità.

Dovremmo citarli tutti, ma non sappiamo tutti i loro nomi, oltretutto li abbiamo visti nascosti dalle tute protettive che creano un'atmosfera surreale, che fino ad oggi avevamo visto solo nei film. Ringraziamo ovviamente anche i dottori per le loro costanti e dettagliate informazioni su cure, medicine e stato di salute del nostro Attilio.

E un GRAZIE immenso e particolare è per il Dott. De Angeli, volontario, medico in pensione, che ci ha offerto un servizio insperato e che con grande disponibilità, partecipazione e Umanità ci ha sempre informato, quotidianamente, sulla situazione del nostro caro. Purtroppo, proprio oggi mentre stavamo scrivendo questa lettera, il nostro caro Nonno Bis, è venuto a mancare.

Anche in questa occasione, abbiamo ricevuto tutto il conforto e la vicinanza dell’equipe del Castillo 2 e nonostante il dolore che ci sovrasta, ci sembra doveroso rendere merito a queste persone e far conoscere anche attraverso il nostro racconto, il grande lavoro che stanno svolgendo.

Liria Aprosio, la figlia”.

Redazione

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