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Economia | 01 febbraio 2020, 08:11

Cosa si può collegare alla presa accendisigari dell’auto

Sono di fatto delle vere e proprie prese a 12V che permettono di utilizzare dispositivi elettronici compatibili anche in viaggio e che spesso sono una vera e propria manna dal cielo quando lo smartphone ha la batteria… a terra

Cosa si può collegare alla presa accendisigari dell’auto

L’accendisigari ha cambiato la sua funzione principale, che sarebbe quella di consentire di accendere velocemente una sigaretta, ed è diventato nel tempo lo strumento utile per restare sempre connessi e mai a corto di energia.

Infatti sfrutta quella prodotta dal motore dell’auto durante il movimento per alimentare i dispositivi più disparati. Dalle telecamere per parcheggiare fino alla presa per ricaricare il telefono, ma persino lo scaldapappa può essere collegato con l’apposito spinotto.

È importante ricordare che non tutti questi dispositivi sono uguali né sopportano lo stesso carico senza conseguenze per l’impianto elettrico di tutta l’auto. Per evitare di compromettere l’auto per collegare un accendisigari USB non compatibile è bene sapere a cosa prestare attenzione.

 

Una vita sempre connessa

Oggi che sembra impossibile staccarsi dal proprio telefono, la possibilità di usare l’auto per fornire energia allo smartphone è vista con grande sollievo, nonché un’opzione a cui sempre più persone si affidano, visto quanto velocemente si consumano le batterie e visto quanto è importante il cellulare in ogni momento della giornata ma in particolare mentre si è in viaggio.

Infatti l’uso più comune è quello di collegare il telefono tramite la presa USB all’accendisigari che eroga corrente continua a basso voltaggio.

In questo modo, anche se i tempi di ricarica sono più lenti, non si rischia di restare a piedi sul più bello se non si può tornare a casa per alimentare correttamente il telefono alla presa di casa. Ci sono perfino case automobilistiche che sono andate oltre e che prevedono l’integrazione di una o più porte USB direttamente nella plancia, così da offrire un tipo di ricarica ancora più semplice.

 

Gli accendisigari non sono tutti uguali

Anche se in apparenza potrebbe non sembrare una differenza sostanziale, è bene considerare che le auto adottano standard diversi per la realizzazione della presa accendisigari.

I più comuni hanno la caratteristica di erogare corrente continua a 12 volt. In alcuni casi questo valore è più basso oppure più alto. Si va da un minimo di 6 fino a 24 V, in base al tipo di veicolo e allo standard adottato per installare l’accendisigari.

Il brevetto per questo dispositivo è molto vecchio e inizialmente si prevedeva che sarebbe servito solo per accendere le sigarette. Infatti, la resistenza interna all’accendino si surriscalda fino a permettere alla carta delle sigarette di prendere fuoco. Sono presenti anche in altri tipi di veicoli, come le barche e la loro funzione rimane sempre la stessa: avere una presa di corrente anche in mobilità.

 

Cosa si collega alla presa accendisigari

La presa ha mantenuto solo il nome e ha cambiato progressivamente il tipo d’uso cui viene destinata. Si tratta di un'importante trovata che permette di avere un rapporto diretto con la propria auto senza privarsi di nessuna comodità.

Per esempio, si può collegare una dash cam sono degli strumenti molto intuitivi che consentono di controllare lo spazio antistante la macchina, fare manovre complesse e parcheggiare senza rischio per l’auto. Possono anche essere utili sistemi antifurto, perché possono controllare le attività sospette nei pressi dell’automobile. È vero però che recentemente è stata sollevata la questione sulla legittimità di questo tipo di dispositivo.

La telecamera collegata alla presa accendisigari che la alimenta può mettere a repentaglio la privacy di chi si trova a passare per caso intorno all’auto. All’attenzione del garante per la privacy potrebbero arrivare le violazioni da parte di chi mette in rete i dati raccolti per controllare l’auto. Infatti, spesso questi dispositivi usati per la sicurezza sono collegati al cloud per consentire al proprietario dell’auto di essere avvisato in tempo reale se ci sono attività sospette.

Insomma, non basta che il dispositivo sia dotato di presa compatibile con l’attacco dell’accendisigari, dovrà anche essere compatibile con l’alimentazione a 12 volt, la più comune, e non violare le regole di convivenza civile.

Detto questo, l’uso più comunque resta quello di ricarica di qualunque dispositivo dotato di porta USB, previo l’acquisto di un adattatore. Molti sfruttano lo smartphone come navigatore satellitare, opzione utile ma anche molto dispendiosa in termini di consumo della batteria. Ecco che tenere il telefono collegato alla presa accendisigari permette di farsi portare a destinazione e arrivarci con lo smartphone con il 100% di batteria.

Ma nulla vieta di sfruttare un lungo spostamento per ricaricare gli apparecchi elettronici che vi serviranno una volta giunti a destinazione: tablet, fotocamere digitali, eBook reader, smartband e perfino rasoi o spazzolini elettrici.







 


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