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Attualità | 25 novembre 2019, 11:53

Primi dati dal protocollo per la prevenzione e il contrasto della violenza nei confronti di donne, minori e persone vulnerabili

“Vorrei rassicurare le donne vittime di violenza raccomandando di chiamare sempre l’112 per andare al Pronto soccorso o di recarsi ai centri anti violenza. Lì potrete essere accolte, ascoltate e venire a contatto con persone competenti che vi accompagneranno nel percorso per uscire dal tunnel”

Primi dati dal protocollo per la prevenzione e il contrasto della violenza nei confronti di donne, minori e persone vulnerabili

Nel periodo compreso tra il 2015 e il primo semestre 2019 sono stati 116 i pazienti che si sono rivolti ai Pronto Soccorso presenti sul territorio della Asl1 e monitorati dall’Autorità Giudiziaria come possibili vittime di violenza. Secondo i dati forniti da Alisa, l’Agenzia che coordina il lavoro delle Asl liguri, i pazienti considerati avrebbero effettuato 879 accessi nel periodo in esame.

E tutti per cause riconducibili ad eventi traumatici: le singole persone si sono presentate più volte al pronto soccorso e, al momento di ogni accesso, riferivano agli operatori sanitari “cadute” o “incidenti domestici”, oppure episodi di violenza da parte di soggetti imprecisati. Il dato comprende donne, minori e categorie vulnerabili ed è emerso grazie all’applicazione di un Protocollo per la prevenzione e il contrasto della violenza nei confronti di soggetti vulnerabili, firmato l’8 marzo 2018 tra Regione Liguria, Prefettura di Genova e Procura della Repubblica.

“L’obiettivo di questo Protocollo è di fare emergere i casi “sommersi” – spiega l’assessore alla sanità e alle politiche sociali Sonia Viale – Cadute e incidenti domestici, per esempio, sono le scuse più frequenti raccontate dalle donne vittime di violenza che si presentano all’ospedale piene di lividi, di ferite. Così abbiamo deciso di prendere di petto la situazione e i primi dati che sono arrivati ci dicono che stiamo centrando questo obiettivo”. I risultati arrivano proprio nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra oggi, 25 novembre. “In Asl 1 abbiamo messo in campo diverse iniziative per fare formazione tra i giovanissimi e prevenire il fenomeno – continua la Viale – Incontri di formazione e sensibilizzazione rivolte alle classi terze delle scuole medie inferiori e superiori, in collaborazione con le Forze dell’Ordine e il Centro Antiviolenza Provinciale, oltre ad un percorso sanitario ad hoc di presa in carico per la persona che ha subito violenza, che parte dal Pronto Soccorso e continua con un nucleo operativo multidisciplinare composto da operatori socio sanitari”.

Secondo le ultime stime, sono sempre di più le donne che si rivolgono al Centro Anti Violenza per chiedere aiuto: nel 2019, fino ad oggi, sono state più di 95. Per lo più si tratta di donne italiane, con figli. La forma di violenza prevalente è quella psicologica, seguita da quella fisica ed economica. L’autore è il partner o ex partner nella quasi totalità dei casi. “Vorrei rassicurare le donne vittime di violenza raccomandando di chiamare sempre l’112 per andare al Pronto soccorso o di recarsi ai centri anti violenza. Lì potrete essere accolte, ascoltate e venire a contatto con persone competenti che vi accompagneranno nel percorso per uscire dal tunnel” – conclude l’assessore.

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