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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

Tempo libero: Imperia bene per enogastronomia e relax nella natura

Gli approfondimenti compiuti dall'Istat e da InfoCamere sulle opportunità concesse agli italiani che desiderano trascorrere del tempo libero in relax e divertimento sanciscono come prima dell’avvento del Covid-19 le famiglie destinassero alla ricreazione e cultura il 6,7% della propria spesa per consumi, contro il 9,1% della media europea.

Tempo libero: Imperia bene per enogastronomia e relax nella natura

Gli approfondimenti compiuti dall’Istat e da InfoCamere sulle opportunità concesse agli italiani che desiderano trascorrere del tempo libero in relax e divertimento sanciscono come prima dell’avvento del Covid-19 le famiglie destinassero alla ricreazione e cultura il 6,7% della propria spesa per consumi, contro il 9,1% della media europea.

Una spesa evidentemente molto eterogenea, considerato che dal ristorante alla sala da gioco online, dalla lettura di libri alla visita a musei e mostre, il panorama propone un'opportunità di intrattenimento per tutti i gusti. Ma come se la cava Imperia in questo scenario?

Enogastronomia e natura

Sebbene la maggior parte dei dati statistici siano relativi al periodo ante-Covid, gli approfondimenti qualitativi confermano come Imperia sia tra le province del Nord Italia ideali per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna del turismo enogastronomico e del relax nella natura.

La provincia di Imperia si posiziona infatti in terza posizione per numero di ristoranti e bar presenti (1.066 ogni 100.000 abitanti), in decima posizione per numero di librerie (10,7) e in undicesima posizione per numero di agriturismi (172,3). Sembra essere incoraggiante anche il piazzamento della provincia per quanto concerne la densità turistica, con Imperia che occupa il sedicesimo posto, con 5.400 presenze per kmq.

La permanenza media nelle strutture ricettive (ma, attenzione, i dati si riferiscono a prima del 2020) è di 3,6 notti, un valore che posiziona la provincia di Imperia al trentasettesimo posto.

Se le posizioni sopra citate sono in grado di ergere Imperia tra le province più appetibili per una vacanza, le cose cambiano nel caso in cui si passi ad analizzare le concrete occasioni di svago e di divertimento. La provincia scende infatti al n. 38 per quanto riguarda il numero di spettacoli cinematografici per 1.000 abitanti (54,6), al n. 53 per la spesa pro capite in cinema e teatri (12,4 euro), al n. 66 per la spesa pro capite per la generalità degli eventi (21,2 euro) e poi al n. 77 per quanto concerne le manifestazioni sportive (0,6 per 1.000 abitanti). Infine, si piazza al n. 91 per numero di mostre ed esposizioni, e al n. 98 per spettacoli teatrali.

Come sono cambiate le abitudini degli italiani negli ultimi anni

Come anticipato, buona parte dei dati sono aggiornati allo stato pre-pandemico. Dal 2020 le abitudini degli italiani sembrano essere in parte cambiate, con un calo generalizzato della fruizione delle attività culturali che si svolgono fuori casa. In questo ambito, le flessioni maggiori – più di 3 punti percentuali rispetto al 2019 – si verificano tra gli spettacoli teatrali, le visite ai musei, le mostre, i concerti di musica, gli spettacoli cinematografici.

È di contro prevalso il ricorso alle attività digitali. Per esempio, l’11,6% degli utenti accede ai libri in formato digitale, con un incremento costante anno dopo anno, mentre il 40,4% degli utenti di Internet utilizza la rete anche per leggere i giornali, le informazioni e le riviste (il dato, aggiornato al 2020, mostra un aumento di 4,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente).

A proposito di libri, sono i lettori del Nord ad essere quelli più assidui rispetto al Sud, dove le percentuali sono drasticamente inferiori con la sola eccezione della Sardegna, dove la quota di lettori è analoga a quella del Settentrione. Complessivamente, i giovani e le donne si confermano i lettori più assidui di libri, mentre uomini e adulti preferiscono tendenzialmente i quotidiani cartacei.

Per quanto infine concerne la pratica di attività sportive nel tempo libero, la propensione si conferma più elevata tra i maschi e riguarda poco più di un terzo della popolazione con età anagrafica pari o superiore a 3 anni. Solamente un quarto della popolazione dichiara di dedicarsi alla pratica sportiva in via continuativa.

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