L’estero, una conquista per la propria istruzione

Cosa chiedereste all’università dei vostri figli?
E secondo voi, loro – i vostri figli – cosa chiederebbero alla loro istruzione accademica?
La risposta rischia di essere molto più semplice del previsto perché ciò che si cerca in una università e in un percorso formativo sono: qualità, efficienza e uno sguardo che miri a lidi lontani. O senza giri di parole ulteriori: uno sguardo verso l’estero.

È all’estero che si perfezionano oggi le migliori menti del nostro tempo. Studiano in Italia e poi viaggiano, scoprono il mondo, si interfacciano con realtà “altre” e acquisiscono quel bagaglio di esperienze che nulla e nessuno potrà mai dare se non si è convinti in prima persona prima di tutto noi stessi e non si è aperti verso esperienze nuove e diverse. Di vita, prima ancora che di studio.

A volte per guardarsi bene e capirsi, o per vedere la strada che si è percorso e i progressi che sono stati portati a termine, ma anche per comprendere cosa non va e – eventualmente cercare un rimedio - esiste solo una soluzione. Osservarsi da lontano. Questa affermazione riesce ad avere un senso anche parlando fuor di metafora. Anzi soprattutto evitando metafore.  Ritagliarsi il tempo e il modo di percepirsi nel tempo e nello spazio e fare una stima dei propri passi e delle proprie – personali – crescite è il miglior specchio possibile su cui segnare progressi, ritardi e fare un piano di lavoro utile prima di tutto a noi stessi.

Probabilmente è proprio con questo impulso che un’importante realtà universitaria italiana è arrivata ad aprire le porte del proprio ateneo anche oltre confine.  Si tratta dell’Università Niccolò Cusano che per sottolineare il suo profilo internazionale ha visto nell’apertura di una sede a Londra e di una a Parigi le chance per una crescita accademica e professionale.
 
Dopo una serie di lunghi test l’ateneo ha avuto il via libera dal Regno Unito e da Parigi per rilasciare titoli di studio validi sia in Italia sia nel Regno Unito, ma anche in Francia.

Ed è così che in piena Londra, a Canary Wharf o a pochi minuti da una delle chiese più belle e affascinanti del mondo - Notre Dame - per molti ragazzi sarà possibile studiare e portare avanti, in terra straniera il loro sogno di perseguire un’istruzione di qualità e al tempo stesso di capire sin da subito da che parte gira il mondo.

Ma non si tratta soltanto di Londra e Parigi. È di circa un anno fa – per esempio -  la notizia che l’ateneo ha siglato un accordo di collaborazione con l’azienda russa Techpromarma, un ‘impresa operante nel settore Oil & Gas. Il Campus Unicusano è diventato in questo modo protagonista dei rapporti commerciali e culturali tra la Capitale Italiana e la Russia; e ha potuto farlo grazie ad una fabbrica di proprietà in cui produce delle valvole per gli impianti della Techpromarma.

“Coadiuvati dal nostro supporto gli studenti stanno portando avanti delle tesi di questo tipo sia per corsi di laurea triennali sia per quelli magistrali nell’ambito dell’ingegneria meccanica, industriale o civile ed elettronica.  Un esempio recente è dato da un tesista che ha curato il progetto su dei nuovi accumulatori termici. Un’invenzione che prefigura una possibile applicazione nei veicoli ibridi ed elettrici” – ha spiegato Raffaello Cozzolino docente di Tecnologie energetiche sostenibili. Si tratta di una storia di eccellenza e di crescita riconosciuta anche all’estero e che proprio oltre confine può gettare le basi per rappresentare un porto sicuro a cui i ragazzi, leader di domani, potranno affidare i propri sogni. Ecco cosa rappresenta oggi l’Unicusano se osservata da lontano, immersa nel sistema Europa e con i suoi studenti pronti a conquistare il mondo.