“Se devo fare un riepilogo dell’anno, la parola giusta è costruzione”. Luigi Ardoino sintetizza così il 2025 dell’Imperia Rugby, un anno che ha segnato un passaggio strutturale e identitario profondo per i corsari.
“Proprio da poco abbiamo fatto un passo enorme con la concessione del Pino Valle. Dieci giorni fa abbiamo firmato, dopo una gara europea chiusa con un punteggio molto alto, 94 su 100”.Il 2025 è stato anche l’anno della riapertura piena e operativa del "Pino Valle" rinnovato, vissuta come un segnale simbolico: “Il Pino Valle oggi è uno stadio rinnovato, restituito alla città e alla società. Nuovi spogliatoi, le tribune, spazi sistemati, un impianto più funzionale e dignitoso per atleti, staff e famiglie. Era una necessità, prima ancora che un traguardo per tutta la città”. Parallelamente è nato il nuovo direttivo, accolto con entusiasmo ma anche con realismo: "Sono molto contento. Ovviamente ora va integrato con il lato pratico, ma l’idea è chiara: ruoli più definiti, responsabilità precise. Persone nuove e vecchie insieme, tutte con capacità ma soprattutto con voglia di fare. Gente concreta, che sa stare dentro la realtà di una società sportiva e lo fa con un approccio sano”.
Ardoino sottolinea alcune figure chiave di questo percorso: “L’ingresso di Mauro Camperi come vicepresidente è stata una grande aggiunta. Così come la riorganizzazione sportiva: Giorgio Pallini direttore tecnico, Alice Mori sulla propaganda, Alessandro Ardoino sul giovanile, Danilo Guasco sulla gestione dei gruppi e degli allenatori, con competenze anche sull’aspetto mentale. Con quest’ultimo stiamo cercando di lavorare non solo sul fisico, ma anche sulla testa dei ragazzi”.
La prima squadra, con una stagione difficile ed a certe volte alterna, resta un cantiere centrale: “Sappiamo di avere un gruppo molto eterogeneo. Giorgio lo sa e sta cercando di mettere in piedi un sistema semplice proprio per questo. È uno tosto, uno che lavora sulle basi. Nel rugby le vittorie si costruiscono prima, poi arrivano”. L’obiettivo è creare continuità: “Tutti i ragazzi si sentono vicini. Chi allena spesso gioca in U18 e seniores, si ha la vicinanza tra i piccoli e i propri allenatori che vedono i propri riferimenti entrare in campo”.
Importante anche la continuità delle collaborazioni con Sanremo e Savona della U16 e U18: “I problemi logistici esistono, serve tempo, ma i primi segnali sono buoni. Allenatori allineati, attenzione reale ai ragazzi. Per me questo è già un risultato”. Uno sguardo fiducioso anche quello sui più piccoli: “Under 10 e Under 12 sono numerosi e molto presenti. Da gennaio partiremo anche con il progetto con le scuole, arriveranno oltre ai già ben presenti, altri Under 6 e Under 8. Vedo allenatori bravi, che guardano al gruppo più che al singolo. Qui si insegna la filosofia del rugby, non solo a vincere”.
Il bilancio finale: “Forse non abbiamo raccolto tutto quello che avremmo voluto in termini di risultati sportivi, ma abbiamo messo in moto tante cose. Abbiamo uno stadio rinnovato, una struttura chiara, persone motivate e un grande gruppo di persone che vive e respira rugby. Le premesse sono buone. Ora bisogna continuare su questa strada, con pazienza e coerenza. Il resto arriverà”.






