"Sul porto servono chiarezza, controllo pubblico e sostenibilità economica". Così i consiglieri del Partito Democratico, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, intervengono dopo la discussione in consiglio sugli indirizzi operativi per il porto turistico di Imperia.
Secondo i consiglieri dem il vero tema è "la solidità economica del progetto e il controllo pubblico sulle scelte strategiche". La delibera approvata inciderebbe in modo significativo sui presupposti economici e di governance: "Il Piano Economico Finanziario del 2024, infatti, era costruito su un equilibrio preciso, fondato anche sulla valorizzazione dei posti barca attraverso forme di vendita o assegnazione pluriennale -dicono Verda e Bellotti-. Oggi, negli stessi atti, si prende atto che quel modello non è più praticabile perché il mercato si è spostato verso la locazione. Questo cambiamento è determinante : se cambiano i presupposti dei ricavi, cambia l’equilibrio complessivo del progetto. A ciò si aggiunge l’introduzione di nuove opere pubbliche, importanti sul piano urbano, ma finanziate attraverso una maggiore valorizzazione di una quota di posti barca a prezzo pieno". Tuttavia, se il mercato non assorbe vendite ma le locazioni, i ricavi si diluiscono nel tempo: ne deriva un interrogativo cruciale per i consiglieri. “Chi anticipa le risorse se il mercato risponde con l’affitto e non con la vendita? Con quali garanzie per il pubblico?
Un altro punto di forte preoccupazione riguarda la concessione demaniale, finora rilasciata sulla base di un piano di investimenti da circa 150 milioni di euro. Secondo Verda e Bellotti, alcune opere previste risultano economicamente complesse, se non svantaggiose, e il rischio è che nessun operatore sia disposto a realizzarle. "Ma se gli investimenti venissero ridotti in modo sostanziale verrebbe meno il presupposto stesso della concessione per un periodo di 65 anni, con la necessità di rivederne durata o il perimetro. Questo andrebbe, fatalmente, a danno di chi avrà creduto nel progetto del porto di Imperia acquistando posti barca o alloggi e confidando in un orizzonte stabile e di lungo periodo. Il Piano Economico Finanziario, anche se non formalmente obbligatorio per approvare la delibera votata in consiglio comunale, presuppone un nuovo equilibrio economico, che il Consiglio non ha ancora potuto valutare. Il rischio è dunque che le scelte strategiche vengano prese oggi, mentre la sostenibilità venga definita domani, a livello gestionale".
Conculdo Verda e Bellotti: "Il porto di Imperia è una risorsa fondamentale per la città e non può diventare una somma di operazioni affidate a terzi senza un governo pubblico forte, trasparente e responsabile. L’equilibrio economico va chiarito, il controllo pubblico esplicitato e il Consiglio va pienamente coinvolto nelle decisioni che segneranno il futuro del porto per i prossimi decenni".






