Non è solo una questione di numeri, ma di strategia. Il Comune di Cervo ha ufficializzato le nuove tariffe dell'imposta di soggiorno per il 2026, seguendo la scia di altri centri costieri come Imperia e Diano Marina. La parola d'ordine? Uniformità territoriale. Il rincaro toccherà quasi tutte le tipologie di alloggio, con un occhio di riguardo alla classificazione delle strutture.
Ecco i punti chiave: chi sceglierà il lusso (5 stelle) vedrà la tariffa salire a 4 euro al giorno; gli alberghi a 3 stelle raddoppiano, passando da 1 a 2 euro; Aria Aperta sotto i riflettori: è qui che si registrano i balzi più decisi.
I villaggi turistici triplicano quasi la quota (da 0,70 a 2 euro), mentre i campeggi salgono a 1 euro. Novità Aree Sosta: per la prima volta, anche chi viaggia in camper e sosta nelle aree dedicate dovrà contribuire con 1 euro a notte. Stanziali: per chi ha il proprio "buen retiro" fisso in campeggio tutto l'anno, il forfait annuale raddoppia, arrivando a 60 euro. Il Comune ha sottolineato come le tariffe siano il frutto di un accordo con le associazioni di categoria siglato già a settembre.
L'obiettivo dichiarato è duplice: non restare "indietro" rispetto ai comuni vicini (evitando disparità tariffarie nel Golfo Dianese) e garantire risorse fresche per il territorio. Il gettito dell’imposta di soggiorno ha una destinazione vincolata: i fondi serviranno a finanziare eventi e promozione turistica del borgo, manutenzione del patrimonio artistico e dei vicoli storici e servizi pubblici, inclusi i costi extra per la gestione rifiuti durante l'alta stagione. Con questa mossa, Cervo si allinea al trend della Riviera di Ponente per il 2026, puntando a trasformare la tassa di soggiorno in un vero motore per il decoro urbano e l'accoglienza.
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