Cronaca - 27 dicembre 2025, 13:40

Imperia, detenuto salvato da un tentativo di suicidio in carcere

Il SAPPE denuncia le criticità del sistema di assistenza sanitaria e psicologica

Imperia, detenuto salvato da un tentativo di suicidio in carcere

Un nuovo tentativo di suicidio è stato sventato nella casa circondariale di Imperia grazie al rapido e decisivo intervento della polizia penitenziaria. Un detenuto di nazionalità marocchina ha cercato di togliersi la vita all’interno della propria cella, ma l’attenzione e la prontezza degli agenti hanno permesso di evitare una tragedia. Per l’uomo si tratta del secondo episodio di questo tipo, a conferma di una condizione di forte fragilità personale.

Secondo quanto ricostruito dai rappresentanti del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Vincenzo Tristaino e Giuseppe Giangrande, rispettivamente segretario nazionale per la Liguria e segretario provinciale del SAPP) l’agente di sezione si è accorto immediatamente della situazione di pericolo e, con l’aiuto dei colleghi, è riuscito a intervenire nonostante le difficoltà operative e la resistenza opposta dal detenuto. Dopo il salvataggio, l’uomo è stato trasferito presso una struttura sanitaria, dove è stato necessario il ricovero anche a causa di un comportamento aggressivo nei confronti del personale sanitario e degli stessi agenti.

Il SAPPE vuole evidenziare ancora una volta "l’elevato livello di professionalità, prontezza e senso del dovere dimostrato quotidianamente dalla Polizia Penitenziaria, spesso costretta a operare in condizioni complesse, con organici ridotti e in contesti ad alto rischio". Il segretario generale Donato Capece coglie l’occasione per richiamare l’attenzione "sulle gravi carenze dell’assistenza psicologica e sanitaria negli istituti penitenziari, sottolineando "come le carceri finiscano talvolta per supplire a mancanze strutturali del sistema sanitario".

Capece ribadisce  "la necessità di investire in personale medico e psicologico specializzato, in strumenti di prevenzione e in protocolli efficaci, oltre a garantire un adeguato supporto psicologico anche agli operatori, frequentemente esposti a situazioni di forte stress"

Il caso di Imperia riaccende così il dibattito sull’urgenza di interventi concreti e coordinati per ridurre il rischio di gesti estremi in carcere, migliorando le condizioni di tutela della salute mentale dei detenuti e alleggerendo il carico che grava sugli agenti di Polizia Penitenziaria.

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