Attualità - 23 dicembre 2025, 07:05

Buche e strade dissestate, scatta la querela: il caso a Imperia

Dopo un incidente causato dalle cattive condizioni dell’asfalto, denuncia al Comune. Luciano Zarbano: “Ora servono interventi radicali, non rattoppi”

Buche e strade dissestate, scatta la querela: il caso a Imperia

Un cittadino di Imperia ha presentato una denuncia in seguito a un incidente stradale, attribuendo la causa del sinistro alle pessime condizioni della carreggiata. Buche, avvallamenti e tombini più bassi rispetto al livello dell’asfalto sarebbero all’origine dell’accaduto, riportando al centro dell’attenzione il tema della sicurezza e della manutenzione delle strade cittadine, già affrontato da la Voce, in particolare lo stato in cui versa via Airenti a Caramagna, teatro di incidenti anche gravi e sulla quale ha effettuato un sopralluogo la consigliera del Pd Daniela Bozzano

Secondo quanto emerso, il cittadino coinvolto avrebbe contestato formalmente lo stato di degrado della strada, ritenendo che la mancata manutenzione abbia messo a rischio l’incolumità di chi si muove in città, sia in auto sia a piedi o in bicicletta. Un episodio che riapre il dibattito sulle responsabilità dell’ente proprietario delle strade e sulle possibili conseguenze anche sul piano civile e penale.

Sul caso interviene il capogruppo di Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, che collega la denuncia a un problema noto da tempo: “Tanto tuonò che piovve: da anni si segnalano le condizioni critiche delle strade e oggi si arriva a una denuncia. Il Comune, in quanto proprietario della strada, è responsabile della sua manutenzione e dei danni che ne possono derivare. Buche, tombini sotto quota e asfalto deteriorato non sono dettagli, ma potenziali cause di incidenti anche gravi. Gli interventi messi in campo finora non bastano: serve una sistemazione radicale delle strade, con lavori strutturali e definitivi, superando tappulli, asfalto a macchia di leopardo e tombini più bassi del manto stradale. La sicurezza stradale non può essere affidata alla fortuna o alla prudenza dei singoli, ma deve partire da infrastrutture sicure, controlli costanti e interventi tempestivi”.

Diego David

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