I risultati delle elezioni provinciali, al netto della valenza che possono avere votazioni politiche di secondo livello, suggeriscono comunque diverse chiavi di lettura.
Se Forza Italia fa la parte del leone, i voti dei suoi esponenti rivelano lo stato di salute delle varie anime dei suoi componenti.
Claudio Scajola, anche, ma non solo, con la potenza dei voti ponderati del capoluogo, porta in consiglio il ventimigliese Gabriele Amarella, la bordigotta Marzia Baldassarre e la valligiana imperiese Ornella Agnese, coprendo così tutto il territorio. Il nipote Marco registra l'elezione di due sindaci: Mario Conio e Cristiano Za Garibaldi anche se quest'ultimo (palesemente non votato da più di metà della sua maggioranza) non è che ne esca benissimo.
La Lega Salvini punta sul solo Flavio Di Muro che, anche grazie a un lavoro di squadra, prende voti da levante a ponente, dai mari ai monti e vince in scioltezza la gara. Una Lega che dopo le tensioni interne degli ultimi anni pare aver ritrovato compattezza e fissato obiettivi precisi.
Fratelli d'Italia candida ed elegge solo la sindaca di Triora Manuela Sasso, testimonianza che, anche a Imperia, nei comuni, grandi o piccoli che siano, i meloniani per il momento non sfondano.
Nel PD la resa dei conti è palese e se i risultati rivelano i giochi delle correnti e immancabili personalismi, la vittoria del già assessore regionale Gabriele Cascino svela forse una verità politica più profonda: il prevalere di chi vuole provare a vincere (in prospettiva s'intende) su chi, come da antica tradizione, gioca immancabilmente al meno.
Fuori dalla lotta più strettamente partitica restano i civici eletti in Consiglio che suggeriscono anch'essi qualche riflessione. Alessandro Mager, forte della potenza ponderale della Città dei fiori, ha forse pensato, come del resto fece il suo predecessore, di vincere facilmente la partita ma non è andata così. Perché Sanremo è Sanremo, ma se continua a guardare solo a se stessa (come sempre una manciata di voti e basta fuori le mura) difficilmente guadagnerà mai il ruolo politico che, se avesse un po' di visione, potrebbe giustamente reclamare.
Poi c'è il civico Enrico Pira, buono il risultato complessivo, ottimo quello per teste: secondo nei piccoli comuni e terzo assoluto in provincia. Un voto, quello per il sindaco di Pieve di Teco, territoriale e politicamente trasversale. Segno forse di un tentativo, per le valli alle spalle di Imperia, se non di riscossa identitaria, di contare di nuovo qualcosa.
I giochi politici del futuro restano difficilmente interpretabili, anche se, vista la caduta dell'amministrazione Ingenito, già nell'immediato forse si capirà qualcosa di più. Partendo proprio da Bordighera.
Il tutto con Claudio Scajola riconfermato Presidente della Provincia. Tranquilli, non l'avevamo dimenticato.






