Come vivevano i contadini imperiesi di un secolo fa? Alla domanda, decisamente curiosa, fornisce un’ampia e dettagliata risposta lo scrittore e storico onegliese Ramella.
Lucetto, tra i più prolifici artisti della parola locale, esce con il suo ventesimo libro. In 154 pagine affronta aspetti originali, spesso dimenticati, della società e dell’economia tra fine Ottocento e inizio Novecento, raccogliendo testimonianze, leggende e proverbi dell’entroterra rivierasco. L’opera è corredato dalle foto d’epoca di Antonio Duc e dai disegni di Pietro Ramella.
Racconta del magaglio, del pane casereccio appena uscito dal forno, del bucato steso al sole dopo aver già risciacquato i panni nei ruscelli o al lavatoio, dell’osso di carne per fare il brodo e della leggenda di Satana, che sulle alture di Dolcedo, a Bellissimi, aveva tentato Santa Brigida, in viaggio tra la Svezia e Roma, ma fu da lei scacciato a bastonate: in questa zona, alle pendici del Faudo, fu costruita nel Quindicesimo secolo una cappelletta a ricordo dell’avvenimento.
Frammenti di storia, a volte divertenti, del modo di vivere dei nostri avi. Nel volume, pubblicato da Dominici Editore, si ritrovano usi perduti o espressioni ormai dimenticate. A presentare Vita contadina nella sala consigliare del Comune di Imperia sarà Franco Gallea, sovrintendente della Consulta Ligure. L’appuntamento è curato dal Municipio e dalla Cumpagnia de l'Urivu.






