Il bronzo conquistato da Mehdi Gueribi agli Italiani resta sullo sfondo come biglietto da visita del momento della Fighting Boxe Imperia, ma il focus, questa volta, è tutto sui volti nuovi e su chi sta iniziando a costruirsi spazio e identità sul ring. Nelle ultime settimane, infatti, il ring ha visto presenti i pugili più giovani del team, tra debutti assoluti, prime conferme e match.
Il 13 dicembre, a Savona, nell’evento organizzato dal Team Dibari, è arrivato il debutto ufficiale di Beatrice Veglio. Solamente 15 anni, per lei si tratta del primo incontro in carriera e di un passaggio importante per la Fighting Boxe Imperia: Veglio è la prima ragazza della palestra a combattere. L’esordio arriva contro Aurora Caminiti, atleta del Boxe Club Pegli, categoria Under 17, con esperienza precedente nella savate. Un match che ha messo Beatrice subito davanti a una prova complessa ma che viene letta dal team come un punto di partenza importante, costruito su fiducia e applicazione tecnica che ha dimostrato nelle sue riprese, gestite con intelligenza e la giusta decisione.
Qualche settimana prima, il 23 novembre a Massa, è salito sul ring Fares Jebali, 16 anni, impegnato contro l’avversario di casa Thomas Bertozzi. Per Jebali è arrivata una grande vittoria nella categoria dei 65 kg, al termine di un incontro disputato su tre round da due minuti. Si trattava del secondo match in carriera, affrontato contro un pugile con quattro incontri all’attivo, in un contesto tutt’altro che semplice e lontano dal proprio ambiente, un fattore che, va sottolineato, nella boxe amatoriale incide spesso in maniera significativa.
Il commento di Timothy Callegari, allenatore, va oltre il risultato secco e mette a fuoco il senso di queste uscite sul ring: "Incontri di questo tipo servono prima di tutto a costruire pugili, non semplicemente a collezionare verdetti. L’attenzione è rivolta alla crescita individuale, alla capacità di stare dentro il match anche nei momenti più complessi e all’esperienza che si accumula round dopo round". È una linea condivisa anche dal presidente Domenico Lavagna, che osserva questi ragazzi come il futuro della palestra, un gruppo giovane che sta iniziando a confrontarsi con il ring vero, "mettendo le basi di un percorso che guarda avanti, anche e soprattutto per la giovane età degli atleti e la loro resilienza dimostrata".














