Attualità - 18 dicembre 2025, 15:32

Sindaci della valle Arroscia allarmati per la bocciatura della galleria Armo-Cantarana

Per "carenze tecniche e documentali", ma la Regione annuncia l’avvio delle integrazioni necessarie

Sindaci della valle Arroscia allarmati per la bocciatura della galleria Armo-Cantarana

Il sogno della Armo-Cantarana si è infranto nell’aula della Commissione ministeriale. Un progetto storico, una speranza coltivata da decenni per tanti sindaci della Valle Arroscia ma soprattutto quelli di Armo e Pornassio. L’elaborato presentato dall’Anas non avrebbe l’esame nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ma, da quanto si legge, si tratta di una pesante bocciatura segnata da una serie di criticità non sanabili che, appunto, impongono il rifacimento dell’intero progetto. 

 Fiducioso, rimane, invece, Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria e ʽfiglioʼ importante del ponente. “Il Ministero dell’Ambiente ha inviato ad Anas una richiesta di integrazioni documentali – spiega Piana –. E Anas provvederà prontamente al riscontro della documentazione necessaria per completare il percorso autorizzativo e procedere con l’opera”.  

La mannaia, infatti, è calata sulla struttura stessa dello studio con carenze di dati meteorologici che incidono sulle simulazioni di dispersione degli inquinanti, uno degli elementi più importanti a favore della bocciatura. Non è soltanto tutto un lavoro da rifare per i tecnici dell’Anas, è una doccia fredda per i sindaci dell’entroterra. “Anni fa avevamo già inviato le nostre osservazioni critiche al Ministero – racconta Massimo Cacciò, sindaco di Armo -. Era evidente un difetto di notevole entità che riguardava lo svincolo nella frazione di Trastanello che veniva divisa in due e per questo avevamo proposto l’uscita in un’area isolata oppure il superamento della frazione in galleria”. 

Interventi che ora diventano inutili e cedono il passo all’amarezza. “La bocciatura del progetto – aggiunge Cacciò è un grave danno per tutti, era ed è una infrastruttura essenziale per il nostro territorio”. A soffrirne, forse più di altri, è destinato il sindaco di Pornassio, da tempo in lotta con il passaggio dei mezzi pesanti. “Non possiamo che essere molto preoccupati – ammette Vittorio Adolfo –. Purtroppo ci vorranno non meno di altri dieci anni per la variante della 28”. Insomma è il naufragio della speranza. 

Se esistevano carenze progettuali – prosegue Adolfo non c’erano alternative ma adesso si tratta di salvare assolutamente questa nostra strada limitando i pesi se non vogliamo rischiare la rovina delle comunicazione tra la costa e l’entroterra”. Il sindaco di Pornassio, quindi, insiste sulla tutela di un’arteria da salvaguardare. “È una strada soggetta a frane – è il suo allarme – non può sopportare transiti superiori alle 19 tonnellate e non è conforme alle normative di legge: basti pensare che esistono ben 11 curve dove mancano adeguati raggi di curvatura. Abbiamo obblighi di salvaguardia di questa strada, non possiamo comportarci per la sola comodità”. 

Il disappunto è totale generale tanto che raggiunge anche la costa. “Incredibile bocciare un’arteria necessaria per l’economia turistica del ponente – è l’attacco di Giacomo Chiappori, ex sindaco di Diano Marina –. Eh, già, fanno tutti i progetti a Genova Matrigna, mentre a ponente siamo stanchissimi di questa situazione”. 

Ino Gazo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU