Il consigliere comunale del Partito Democratico Ivan Bracco ha presentato un’interpellanza al sindaco di Imperia Claudio Scajola chiedendo chiarimenti sullo status di Rivieracqua S.p.A., la società che gestisce il servizio idrico integrato dell’intera provincia e che oggi è composta per il 52% da quote pubbliche e per il 48% dal socio privato Acea Acqua. Bracco ricorda che la relazione istruttoria approvata nel luglio 2024, documento fondamentale per l’ingresso del privato, indicava chiaramente che la scelta del modello misto era motivata dal mantenimento del controllo pubblico, sottolineando più volte che la forza di questa formula risiedeva proprio nella governance pubblica della società.
Secondo il consigliere dem, questa impostazione sarebbe stata di fatto ribaltata dai patti parasociali sottoscritti il 30 dicembre 2024, che attribuirebbero al socio privato poteri tali da incidere significativamente sulla gestione, tra cui il diritto di veto sulle modifiche statutarie e la riserva di nomina dell’amministratore delegato. Un recente atto della giunta comunale di Imperia, nel quale si afferma che "Rivieracqua non è soggetta alle regole previste per le società a controllo pubblico, confermerebbe questo cambio di scenario. “Una posizione – sostiene Bracco – che contraddice la relazione istruttoria e mette in discussione la natura pubblica del controllo sul gestore unico dell’acqua”.
Bracco avverte che tale interpretazione potrebbe porsi in contrasto con gli atti adottati dall’ATO per l’affidamento del servizio e aprire scenari potenzialmente problematici, compresa la possibilità di una valutazione sulla concessione da parte della Provincia o l’eventuale dichiarazione di inefficacia dei patti parasociali, con conseguenze dirette sugli atti già adottati dalla società, come assunzioni, appalti e determinazione di stipendi e indennità, con un possibile impatto anche sul profilo della responsabilità erariale.
Nell’interpellanza, il consigliere chiede quindi al sindaco Scajola di spiegare quali siano le motivazioni che hanno portato la Giunta a ritenere Rivieracqua non soggetta alle norme previste per le società a controllo pubblico e quali provvedimenti intenda adottare per modificare questa decisione, “al fine di tutelare l’interesse pubblico e garantire che la gestione del servizio idrico integrato rimanga realmente sotto controllo pubblico”.






