Negli ultimi mesi il termine Artiturismo sta trovando sempre più spazio sui giornali e sulle piattaforme online. Non si tratta di una moda passeggera, ma di un progetto strutturato, nato all’interno di CNA e costruito da artigiani per gli artigiani, con un obiettivo chiaro: trasformare l’artigianato in un vero e proprio motore di turismo esperienziale. Il turismo esperienziale non è una novità in senso assoluto, ma Artiturismo si propone come uno strumento organizzato e strategico per valorizzare ciò che già esiste, potenziandolo. L’idea di fondo è quella di integrare le competenze delle eccellenze artigiane con quelle del mondo turistico, trasformando l’artigiano da semplice elemento passivo della filiera – colui che vende un prodotto al turista – a protagonista attivo dell’esperienza. Il turista, oggi, non vuole solo acquistare un oggetto: vuole impararne la storia, conoscere l’arte che c’è dietro, vivere il territorio attraverso le mani e le competenze di chi lo rappresenta. In questo senso l’artigiano non vende più solo un manufatto, ma la propria conoscenza, la propria identità, la propria cultura.
Un mercato in forte crescita
Il mercato del turismo esperienziale è in costante e rapida espansione. E chi meglio degli artigiani, custodi di saperi antichi e tecniche uniche, può ideare esperienze autentiche e di valore? È proprio su questa visione che si fonda Artiturismo. Il progetto non si pone in concorrenza con le strutture ricettive, i ristoratori o gli operatori turistici tradizionali, ma al contrario si propone come uno strumento di integrazione e valorizzazione dell’intero territorio. L’obiettivo finale è chiaro: aumentare le presenze turistiche attraverso esperienze nuove, autentiche ed efficaci, guidate da professionisti preparati e competenti.
Formazione, legalità e sostenibilità economica
C’è poi un aspetto fondamentale: l’esperienza non è solo culturale, ma anche economica. Integrare l’attività artigianale con quella turistica significa anche creare nuove possibilità di guadagno. Tuttavia, l’idea da sola non basta. È indispensabile la formazione: un conto è saper fare bene il proprio lavoro, un altro è saperlo comunicare, raccontare, rendere coinvolgente per chi osserva. A questo si aggiungono temi fondamentali come i limiti normativi, la sicurezza, la gestione dell’esperienza e la sua sostenibilità economica. Proprio per questo, attorno alla rete Artiturismo – composta dagli artigiani – operano anche figure professionali che li affiancano e li formano, aiutandoli a costruire esperienze strutturate e redditizie.
Nasce la figura dell’“Artimaestro”
Chi segue questo percorso diventa a tutti gli effetti un Artimaestro: una figura professionale certificata, che ha completato un percorso formativo articolato e basato su standard qualitativi ben definiti. Tra i partecipanti al percorso c’è anche Alessandra, che ha iniziato da poche settimane il corso Artiturismo e che racconta così la sua esperienza: "Sono molto contenta di partecipare a questo progetto perché unisce il territorio all’artigianato e permette ai turisti di scoprire davvero ciò che può offrire il nostro territorio. Non si tratta solo di mostrare quello che facciamo, ma di trasmettere come lo facciamo". Alessandra si occupa di decorazioni floreali con un’attenzione particolare alla sostenibilità, un aspetto che rafforza ulteriormente il legame con il territorio. Il corso le permetterà non solo di far conoscere la propria arte, ma anche di strutturare un progetto commercializzabile, personalizzato e sostenibile nel tempo, in collaborazione con CNA. "Questo percorso ci permette di creare un progetto organizzato, strutturato, con la possibilità concreta di vendere e rendere sostenibile il nostro lavoro. È fondamentale per il benessere dell’attività di ogni artigiano".
La forza della rete e della sinergia
Un altro elemento centrale di Artiturismo è la collaborazione tra artigiani. Il progetto non punta sull’individualismo, ma sulla creazione di una rete fatta di competenze diverse che si integrano tra loro. "La sinergia è fondamentale per una crescita strutturata, con una visione di lungo periodo. È una crescita che ha senso portare avanti nel tempo", racconta ancora Alessandra. Una rete che non guarda solo al futuro, ma che è già realtà: il corso è partito, i partecipanti ci sono, il modello di formazione è strutturato a livello regionale. Tutti gli elementi sono già in movimento.
Artiturismo come “content provider” delle vacanze
L’ambizione del progetto è chiara: diventare il “content provider” delle vacanze, ovvero il punto di riferimento per la creazione di esperienze autentiche legate all’artigianato. Un modello definito “win-win”, in cui ogni soggetto coinvolto – artigiani, operatori turistici, strutture ricettive – ottiene un ritorno concreto. Ognuno fa ciò che sa fare meglio, mettendo la propria competenza al servizio di un sistema più grande, capace di generare valore economico, culturale e turistico. Artiturismo si presenta così non solo come un progetto innovativo, ma come una nuova visione del turismo, basata sull’autenticità, sulla formazione e sulla forza delle relazioni. Un modello che parte dalle mani degli artigiani per raccontare l’anima dei territori.














