Al Direttore - 28 novembre 2025, 06:52

TARI a Imperia, Fossati: "Non siamo tra i capoluoghi più cari, i dati dicono altro"

"Ben sotto la media nazionale e regionale, e seconda in Liguria"

Riceviamo e pubblichiamo dal vicesindaco Giuseppe Fossati

Egregio Direttore,

leggo un vostro articolo odierno (di ieri per chi legge ndr) che titola “Rifiuti. Imperia tra i capoluoghi più cari: la TARI supera Firenze e Bologna”.

Nel corpo dell’articolo, dando atto di una serie di dati, certamente corretti, si afferma che “A Imperia la tassa rifiuti è più elevata che a Firenze o a Bologna”, in base ad uno studio di Cittadinanza attiva. Ho trovato il titolo abbastanza sorprendente, perché non mi risulta che Imperia sia tra i capoluoghi con la Tari più alta.

Allo stesso modo, ho trovato singolare e di difficile comprensione il confronto con la Tari di Firenze (peraltro solo 7 euro meno di quella di Imperia) e Bologna (15 euro meno), bellissime città, il cui confronto di onora, ma con caratteristiche molto diverse da Imperia e dalla Liguria in genere.

Ho allora approfondito lo studio da voi citato, scoprendo cose interessanti che credo potrebbero interessare i vostri lettori per fornire loro una corretta e compiuta informazione.

Innanzi tutto, Imperia non è affatto “tra i capoluoghi più cari”.

Non c’è una graduatoria nello studio in questione, ma, consultando i dati, ho contato, salvo errore, 60 capoluoghi, su 110, più cari di Imperia. Come dire che Imperia si colloca al sessantunesimo posto, su 110. Se Imperia è sessantunesima su 110, francamente, non mi pare che si possa dire che sia “tra i capoluoghi più cari”, tutt’altro.

Dato del resto confermato dal fatto che, in base a quello studio, Imperia ha una Tari sensibilmente più bassa (319) della media nazionale (340) e, soprattutto, della media regionale (370).

Quanto poi alla Regione Liguria, Imperia è seconda solo a La Spezia, come Tari più bassa, a distanza considerevole da Savona e, soprattutto, da Genova, che, in base a tale studio, è la terza città più cara d’Italia.

Imperia, insomma, non sfigura affatto nello studio in questione, tutt’altro.