Un appello accorato e un’ondata di frustrazione scuotono la comunità di Caravonica. Il tema non è nuovo, ma l'inciviltà di pochi sta mettendo a dura prova la pazienza dei residenti: la mancata raccolta degli escrementi canini sulle pubbliche vie.
La denuncia arriva da un’abitante e padrona di due cani, che conosce bene gli obblighi legati alla gestione di un animale, portando sempre con sé il kit per la pulizia: sacchetti e carta. Il problema, purtroppo, sembra essere una sgradevole abitudine per altri. "Non è giusto che passiate qui dalla loggia e sotto facendo fare tutti i bisogni senza levarli - si legge nell'appello - Avete fatto fare gli escrementi e incuranti li avete lasciati”.
La questione sollevata non riguarda l’amore per gli animali – l’autrice del messaggio ribadisce di amare i cani – quanto piuttosto il totale disinteresse per il decoro e l'igiene pubblica. Se un incidente può capitare, la costante negligenza è un segno di profonda maleducazione. L'indignazione è amplificata dalla dimensione ridotta del paese: "Siamo quattro gatti e pure incivili?" è la domanda retorica che sottolinea il paradosso di un'inciviltà così diffusa in un ambiente dove tutti si conoscono. L’appello si estende anche alla gestione dei cani: molti padroni lasciano i cani liberi, contravvenendo alle norme e rendendo più difficile il controllo dei loro bisogni; l'autrice del messaggio, esasperata, arriva a offrire aiuto: "Se non avete sacchetti o carta, me li dite e ve li procuro io”.
La residente lancia un avvertimento chiaro, mirando alla tolleranza zero: "Mi dovessi accorgere di qualcuno, chiunque sia, passa cinque minuti amari... perché non è giusto. Non siamo maiali”. È fondamentale ricordare che la pulizia delle deiezioni canine non è un favore, ma un obbligo di legge e un dovere civico. Non raccogliere gli escrementi non solo degrada l'ambiente, ma crea anche disagi igienici a chiunque, inclusi gli stessi padroni incivili che "passano pure nello sporco". L'auspicio di questo accorato appello è che prevalga il buonsenso e il rispetto reciproco, affinché Caravonica possa mantenere il suo decoro. La speranza è che basti questo richiamo a trasformare l'abitudine in responsabilità.














