Il capogruppo di Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, torna sulla vicenda dell’ex area Granatini dopo aver ricevuto dal Comune la documentazione relativa alla proposta urbanistica avanzata dalla proprietà privata, trasmessa a seguito di una sua interrogazione. L’atto prevede la realizzazione e la cessione al Comune di un’area destinata a parcheggio pubblico, accanto alla costruzione di nuove strutture residenziali e private.
Secondo Zarbano, dalla lettura dei documenti emergono evidenti criticità. Il consigliere sottolinea innanzitutto un elemento che ritiene particolarmente grave: “Il Comune ammette di aver sospeso la procedura senza alcun atto formale”, dichiara il capogruppo. “Una circostanza già anticipata dal Sindaco in Consiglio Comunale, ma che ora trova conferma negli atti: non esiste un provvedimento che disponga la sospensione”. La scelta di interrompere l’iter sarebbe stata presa sulla base della proposta presentata dalla proprietà privata, ma per Zarbano questa modalità appare del tutto inaccettabile: “Una decisione priva di motivazione ufficiale, di tracciamento procedimentale e di un atto amministrativo è anomala e difficilmente compatibile con i principi di trasparenza, buon andamento e imparzialità che devono guidare ogni azione pubblica”.
Dalla documentazione emergerebbe, inoltre, che la proposta del privato non sia stata accompagnata da alcuna istruttoria tecnica o giuridica, nonostante sia stata ritenuta sufficiente per sospendere la procedura in corso. “Si tratta di una richiesta unilaterale – afferma Zarbano – avanzata peraltro senza che la proprietà abbia rinunciato ai ricorsi pendenti contro il Comune. Il progetto prevederebbe per il privato il recupero di volumetrie, la costruzione di 23 alloggi e 30 posti auto, mentre per il pubblico si limiterebbe alla realizzazione di parcheggi per soli 16 posti. Non risulta alcuna analisi sugli impatti urbanistici complessivi né una valutazione del possibile interesse pubblico dell’intervento”.
Luciano Zarbano esprime forte perplessità: “È difficile comprendere come sia stato possibile sospendere una procedura già avviata basandosi esclusivamente su una proposta privata non istruita e priva di qualsiasi parere tecnico o legale. Una scelta del genere crea un evidente vuoto amministrativo e rischia di compromettere la tutela dell’interesse pubblico in un’area strategica per la città”.
Infine , il capogruppo rivolge un appello all’Amministrazione: “Mi auguro che il Comune chiarisca al più presto le motivazioni della sospensione, produca un atto formale che la giustifichi e renda pubbliche le eventuali valutazioni tecniche o giuridiche svolte. La città ha diritto di sapere come e perché sia stata interrotta senza alcuna formalizzazione una procedura così importante. Continuerò a seguire la vicenda nelle sedi istituzionali affinché venga ripristinata piena trasparenza sulla gestione dell’area Ex Granatini”.














