Meteo - 17 novembre 2025, 18:45

UN OCCHIO AL CIELO. Le previsioni meteo della settimana a cura di Stefano Sciandra

Situazione complicata da decifrare nei prossimi giorni. Domani focus sul vento (Imperiese più protetto, ma non del tutto). Analisi sul maltempo del fine settimana

UN OCCHIO AL CIELO. Le previsioni meteo della settimana a cura di Stefano Sciandra

Esaurito il doppio passaggio perturbato che ha riguardato il fine settimana partiamo dalla previsione per poi nella seconda parte effettuare un'ampia analisi su quanto accaduto. 

PREVISIONE - Il contesto si mantiene dinamico. Obiettivo Meridione da parte del maltempo che ha flagellato il Settentrione con danni ovunque, in Friuli Venezia Giulia situazione drammatica (due dispersi...per ora!), a conferma di come in presenza di questi fenomeni ormai costanti si finisca sempre per contare oltre ai danni anche le vittime. Per quanto concerne l'Imperiese azzeramento praticamente delle possibilità di precipitazione per domani, gradualmente anche a Levante esaurimento degli ultimi strascichi. Aspetto principale il deciso rinforzo del vento che avevo già anticipato prima del passaggio perturbato. Eolo soffierà da Nord a partire dalla serata in estensione alla giornata di domani con rinforzo a moderato/forte, con velocità oraria tra i 40 e 50 km, ma con componente rafficata superiore. Gli impeti maggiori dovrebbero restare confinati in mare (dove già sono attivi) ma il profilo costiero, e anche vallivo, a mio avviso non sarà affatto esente (a parte la parte più a Ovest (comparto matuziano/frontaliero meno coinvolto), e anche se la nostra provincia risentirà in maniera inferiore rispetto al resto del territorio. Dopodomani nuovo incremento della copertura nuvolosa, con qualche possibilità di piovaschi, ma estremamente difficili da inquadrare perché la linea degli stessi è altamente incerta. Tra mercoledì e giovedì l'aria fredda si appoggerà  alla catena alpina e contribuirà a un calo piuttosto netto delle temperature con nevicate che interesseranno maggiormente il settore di Nord-Est. Qualche ripercussione ovviamente anche sulla Liguria a livello termico, con calo sia nei valori massimi, sia in quelli minimi. Domani in provincia, perderemo qualche punto sulle massime, quasi identiche a oggi le minime. Da mercoledì le minime stesse scenderanno in modo più netto. Per il discorso fiocchi bianchi, in caso di precipitazioni, indicativamente i 1000 m potrebbero essere il limite (solo come proiezione totalmente da rivedere).

Dopo la pioggia il focus si sposta sul vento. La situazione martedì 18 novembre, con Eolo in grande forma in mare. Imperiese più protetto, ma gli effetti non sono da escludere almeno sino a metà provincia partendo da Est

GLI ASPETTI DEL MALTEMPO DEL FINE SETTIMANA - Valenza ben diversa tra il primo passaggio, quello di sabato, e il secondo, quello di ieri, totalmente differenti anche nella struttura, naturalmente riferito al settore Imperiese perché su quello centrale della Regione la situazione era differente già in partenza. Quello prefestivo non  presentava connotati di criticità particolari. Ci sono stati un paio di episodi temporaleschi di breve durata, di cui il primo quello sul comparto matuziano/bordigotto ha avuto un rimbalzo mediatico a seguito dell'allagamento verificatosi a Sanremo a fronte di una precipitazione di 23 mm, che seppur importante e concentrata in poco più di un'ora non rappresenta un evento eccezionale, semmai sarebbe più opportuno concentrarsi sul centro di Sanremo, adottando provvedimenti atti a evitare che un episodio superiore alla norma possa creare così tanti disagi. A tal proposito è sufficiente rapportare detto quantitativo a quelli verificatisi nella giornata di ieri, visto che di episodi con quel millimetraggio se ne sono presentati almeno cinque/sei soprattutto in direzione del capoluogo con quantitativi che tra Cipressa e il Dianese si sono collocati in un range finale compreso tra i 136 e i 156 mm. Riscontri che rientrano pienamente in quella tripla cifra che avevo annunciato alla vigilia dell'evento,  quantitativi che potevano essere ben più preoccupanti se nella parte conclusiva quella specie di "biscione"del ramo freddo perturbato carico di pioggia avesse raggiunto la linea costiera anziché rimanere confinato in mare come anche a orecchio si poteva comprendere ascoltando i tuoni in lontananza. Quanto accaduto ha comunque rispettato il quadro previsionale che contemplava una interazione tra la componente temporalesca, presentatesi a più riprese, e il concetto di piogge diffuse e persistenti a carattere di nubifragio. Questo giusto per chiarire la netta differenza tra quello che avevo definito il primo vagone e il secondo di questo trenino perturbato. Diverso il discorso per il comparto centrale della regione dove era ipotizzabile che l'effetto convergenza, (la classica V) che poteva formarsi già nella giornata di sabato potesse causare quanto poi è accaduto con situazioni di grande criticità

SITUAZIONE E TERRITORIO - L'evento, nella sua totalità, si è  pienamente inserito in quel contesto mite che avevo più volte rimarcato alla vigilia, e che, complice il fondamentale ruolo dello Scirocco, unito al contributo dell'altro attore principale, quello che possiamo definire un "travaso" di aria più fredda appenninica, ha creato le basi per le forti precipitazioni che hanno investito la Regione. Una situazione che necessitava di grande attenzione, perché aveva tutte le potenzialità per creare problematiche che per quanto concerne la nostra provincia sono state anestetizzate da un paio di elementi importanti che passano anche dall'osservazione del territorio. Il primo elemento è stato sicuramente un terreno non certo saturo vista la mancanza da tempo immemore di precipitazioni degne di tal nome, il secondo, conseguenziale, la risposta dei corsi d'acqua che ovviamente è stata ritardata a differenza di quanto accade quando i terreni già di per sé sono stati sottoposti a stress idrogeologico. Tutto ciò riscontrabile dalla semplice osservazione. Sulla collina Onegliese, ad esempio, i bei che convogliano l'acqua del comprensorio dell'Evigno, hanno cominciato a gonfiarsi solo dopo le 15:00 di ieri pomeriggio. Alle 19 hanno raggiunto una portata importante, ma già a metà della notte la stessa si era completamente esaurita, a fronte di un contributo precipitativo di oltre 130 mm, che normalmente impiega almeno un paio di giorni per essere smaltito. Questa mattina i terreni erano già completamente drenati per cui a un occhio non presente in luogo potrebbe sembrare che quanto accaduto ieri sia stato limitato a un semplice temporale mentre così ovviamente non è stato.

NUOVO CAPITOLO: IL GRANDE FREDDO - Il nuovo tema del web è il gelo! Come sempre impazzano i titoloni sulle discese artiche con tracolli termici sensazionali. Andiamo subito al nocciolo. Certamente ci sarà un calo, anche abbastanza netto, che vedrà la colonnina di mercurio scendere sia nei valori massimi sia in quelli minimi. Giova ricordare che siamo ormai oltre metà novembre, e che l'aspetto termico continua ad essere totalmente anomalo anche nell'omogeneità dello Stivale. Siamo stati tutti distratti da questo forte passaggio perturbato, perdendo di vista che ancora in queste ore in Sicilia ci troviamo con valori di 26/27°, che come avevo più volte ricordato nei bollettini di qualche giorno fa si sarebbero verificati al Meridione. Ovviamente questi picchi scemeranno anche al Sud considerata l'incidenza perturbata che adesso riguarda questa parte del Paese. Nei fatti occorre volgere lo sguardo a Est. Sarà la parte superiore della Penisola Iberica (area Pirenaica Paesi Baschi/Navarra) a registrare un evidente impulso freddo con quota neve in calo sino a quote estremamente basse per il periodo. Per i reali riflessi poi qui dalle parti di casa nostra occorre la solita prudenza in quanto ci sono ancora troppe variabili da chiarire in una specie di marasma modellistico per cui i soliti titoloni a sensazione non hanno alcun senso. A questi fanno eco strombazzamenti sul netto cambio di circolazione, ma anche qui calma e gesso perché poi le retromarce espongono anche a figuracce, per cui ne riparleremo intorno a venerdì (prima sempre, e solo, in caso di eventuali stravolgimenti)!

La possibile fase fredda riferita alla giornata di giovedì 20 novembre secondo il modello americano GFS. Neve sull'arco alpino (favorito il Nord Est)

Stefano Sciandra

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