Attualità - 06 novembre 2025, 07:05

Writers e vandali colpiscono il Monte Calvario: proteste e sdegno di turisti, pellegrini e visitatori (foto)

I cittadini si chiedono: "Ma le telecamere funzionano o sono solo per bellezza?"

"Una vergogna", "uno scempio impunito" "ma le telecamere ci sono e funzionano o sono solo lì per bellezza?". Un coro unanime arriva dai visitatori, turisti e residenti, che si recano quotidianamente al monte Calvario, forse il punto panoramico più suggestivo dell'intera città, purtroppo diventato meta anche di writers, vandali e deturpatori. L'intero muro che separa l'antico santuario di Santa Croce dalla piazzetta è ricoperto da scritte e disegni, stesso discorso per le panchine. 

"Ma è possibile che questi signori la facciano sempre franca? Non è possibile pizzicarli in flagrante con le telecamere di sorveglianze?", Un doppio interrogativo, quello che si è posto nei giorni scorsi un folto gruppo di vacanzieri arrivati dalla Germania, a cui è difficile dare una risposta. Certamente è complicato pensare che la zona, non centrale, possa essere pattugliata costantemente dalla polizia locale ma - visto e considerato che ormai quasi tutte le vie e le strade di Imperia sono 24 ore su 24 sotto la supervisione degli occhi elettronici del Comune - sarebbe forse opportuno piazzarne (o se ci sono già attivarli o renderli funzionanti) un paio in una zona tra le più belle e frequentate dai turisti dell'intero capoluogo.

L'oratorio, un tempo denominato Monte Gagliardone, diventò "Il Calvario" alla fine del Seicento, quando il sacerdote Bartolomeo Bruno, di ritorno dalla Palestina, vi sotterrò una zolla raccolta sul luogo della Passione, dando disposizioni per l'erezione di un santuario, che poté essere realizzato grazie al determinante contributo di Teresa Acquarone, vedova Ricci. A ridosso dell'edificio sacro venne aggiunto un convento, in cui nel 1706 s'insediò la confraternita della Santissima Trinità per il riscatto degli schiavi, collegata all'ordine omonimo istituito in Francia alla fine del secolo XII dai Santi Giovanni di Matha e Felice di Valois e rifondata a Porto Maurizio l'anno prima. Nel 1723 si costruì la loggia antistante e tra il 1727 e il 1789 si aggiunsero le due ali laterali.
 

La pianta dell'oratorio risulta costruita su un ottagono irregolare, con due cappelle laterali simmetriche: quella di destra è dedicata a Sant'Antonio di Padova, l'altra a San Pietro d'Alcantara. 

G.B.

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