Politica - 31 ottobre 2025, 07:37

Sardi (Avs): "Finita la 'Guerra dei Granatini', ma a pagare sono sempre i cittadini imperiesi"

Il capogruppo di Avs in Consiglio comunale a Imperia, Lucio Sardi, critica l’amministrazione per la gestione del progetto

Sardi (Avs): "Finita la 'Guerra dei Granatini', ma a pagare sono sempre i cittadini imperiesi"

Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio comunale a Imperia, Lucio Sardi, commenta con ironia e amarezza la conclusione della vicenda urbanistica legata all’area dei Granatini, ribattezzata “la Guerra dei Granatini” per i toni accesi e la complessità delle decisioni politiche e amministrative che l’hanno caratterizzata. "In una fase in cui, sul piano internazionale, ci si aggrappa alla speranza che – nonostante la presenza di certi maldestri politici – si arrivi a cessare il conflitto mediorientale e quello in Ucraina, possiamo almeno osservare la sorprendente fine della Guerra dei Granatini", dichiara Sardi. "Come in ogni guerra, il primo elemento emergente è che non si comprendono le ragioni per cui sia stata dichiarata, né quelle per cui sia terminata in modo così imprevisto, lasciando le cose sostanzialmente come erano prima che scoppiasse».

Secondo Sardi, tutto ha avuto origine dal progetto dei proprietari dell’area, che avevano proposto la riqualificazione di una zona inutilizzata e degradata, con una riduzione dei volumi edificabili rispetto al potenziale urbanistico originario. "Quel progetto – ricorda – è stato bocciato prima dalla commissione paesaggio e poi dall’amministrazione comunale, che, dopo due ordinanze di ripristino dell’area respinte dal Tar, ha deciso addirittura di avviare una procedura di esproprio per realizzare un parcheggio pubblico".

Un’operazione, spiega il capogruppo di Avs, "molto aggressiva e impegnativa per le finanze pubbliche", visto che "la perizia di stima aveva fissato l’indennizzo per l’esproprio in 480 mila euro, a cui si sarebbero dovuti aggiungere i costi di demolizione e ripristino".

Sardi ricorda anche la determinazione mostrata dall’amministrazione: "L’assessore Gaggero si presentò in Consiglio comunale con video realizzati da droni per mostrare lo stato di abbandono dell’area, un’azione di propaganda utile a giustificare una scelta rischiosa e costosa per le casse comunali".

Dopo aver "scatenato tutta la propria capacità offensiva con l’arma non convenzionale dell’esproprio", "l’amministrazione – prosegue Sardi – ha poi "compiuto una sorprendente ritirata, firmando un armistizio e un accordo di pace col 'nemico' privato". L’intesa prevede infatti «"l ritiro della procedura di esproprio e il via libera a un progetto edilizio che consentirà la costruzione di 23 appartamenti (di cui 8 sull’attuale area scoperta), con 30 parcheggi privati e soltanto 16 destinati all’uso pubblico".

"Un esito – sottolinea Sardimolto simile a quello proposto in origine dal privato e contro cui l’amministrazione aveva dichiarato guerra. Si poteva evitare tutto con una trattativa diplomatica preventiva". Il capogruppo di Avs non risparmia critiche al sindaco: "Come in ogni guerra, la propaganda ha avuto un ruolo fondamentale. Il 'generale' Scajola ha presentato questo accordo come una vittoria per l’interesse pubblico, ma il bottino finale si riduce a poco più di una decina di parcheggi pubblici, ben lontani dalle decine di posti annunciati come vitali per il quartiere". Sardi parla infine di un dopoguerra che lascia conti in sospeso: "Chi ha scatenato il conflitto dimentica di assumersi la responsabilità delle perdite. I costi dei contenziosi persi al Tar, delle perizie, delle pratiche di esproprio e dei progetti finiti nel cestino li pagano i cittadini imperiesi, non gli amministratori che hanno condotto questa battaglia".
 

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