Attualità - 28 ottobre 2025, 18:20

Lungomare Vespucci, oltre mille firme contro il progetto del Bosco urbano

Il Comitato cittadino: “Serve una revisione e un confronto trasparente sull’impatto del nuovo assetto viario”

Lungomare Vespucci, oltre mille firme contro il progetto del Bosco urbano

Sta suscitando grande interesse e partecipazione il tema del “lungomare Vespucci”, al centro del dibattito cittadino. In meno di venti giorni, sono state raccolte oltre mille firme a sostegno di una petizione che chiede una revisione del progetto.

“Contiamo di consegnare al più presto le firme direttamente nelle mani del Sindaco – spiegano dal Comitato promotore – affinché si apra un confronto costruttivo con l’Amministrazione”. I volontari impegnati nella raccolta hanno raccolto numerose segnalazioni e lamentele, non solo riguardo alle modifiche previste sul lungomare, ma anche sulla gestione complessiva del traffico e della sosta in città.

Il nostro impegno non si fermerà qui – sottolinea il Comitato –. Stiamo valutando se estendere ulteriormente la sottoscrizione della petizione e, parallelamente, intendiamo coinvolgere l’intero Consiglio Comunale per affrontare i problemi che stanno emergendo, al di là del mero ridimensionamento dell’unica arteria a scorrimento della città”.

Uno dei principali interrogativi riguarda le valutazioni tecniche alla base delle scelte progettuali. “Ci chiediamo – prosegue la nota del Comitatose le affermazioni dell’Amministrazione, secondo cui la riduzione della carreggiata non altererebbe i normali flussi veicolari, siano fondate su uno studio scientifico e aggiornato della mobilità cittadina, oppure si tratti di valutazioni empiriche, ‘a pelle’. Le recenti esperienze dimostrano che errori di questo tipo costringono poi a fare marcia indietro, ma in questo caso ciò sarebbe impossibile, se non a fronte di costi elevatissimi, forse superiori a quelli dell’opera stessa”.

Un altro punto sollevato riguarda la presenza di sottoservizi interrati sotto il tratto di strada interessato dai lavori. “Se davvero esistono linee e infrastrutture sotto il sedime stradale – chiede il Comitato – come si intenderebbe procedere in caso di lavori di manutenzione o riparazione? E, qualora si volesse spostare preventivamente tali sottoservizi, quali sarebbero i costi complessivi dell’operazione? Come dicevano i nostri nonni, ‘il gioco varrebbe la candela’?

Infine, il Comitato si interroga sulla piena conoscenza del quadro tecnico da parte dei progettisti: “Tutte queste informazioni – concludono i promotorisono state fornite all’architetto, professionista stimato che ha redatto il progetto esecutivo? La trasparenza e la completezza delle informazioni sono fondamentali per garantire decisioni condivise e sostenibili”.

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