C'è aria d'incertezza intorno al futuro delle fiere cittadine a Imperia, e a portare eil caso in consiglio comunale è il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco. In un’interrogazione, Bracco ha chiesto ufficialmente al sindaco Claudio Scajola di valutare il ritorno delle fiere tradizionali nei centri storici di Oneglia e Porto Maurizio, anche alla luce dell’imminente avvio del cantiere per il progetto del 'bosco urbano', appunto sul lungomare Vespucci. “Come dichiarato in consiglio comunale dall’assessore ai Lavori Pubblici Gian Franco Gaggero – afferma Bracco – i lavori per la realizzazione del bosco urbano, che interesseranno una porzione consistente della carreggiata lato mare del lungomare Vespucci, inizieranno entro la fine dell’anno. Tuttavia, quella stessa area viene regolarmente utilizzata per lo svolgimento delle fiere cittadine. È legittimo quindi chiedersi quale sarà il futuro di questi eventi”.
Una domanda che si sono posti in molti durante l’ultima edizione della Fiera di San Francesco, andata in scena proprio domenica sul lungomare. Tra gli ambulanti, il timore è concreto: potrebbe essere stata l’ultima volta in quella location. “Molti operatori – prosegue Bracco – chiedono giustamente che le fiere tradizionali vengano riportate nei rispettivi centri storici, come già avveniva in passato. Il loro trasferimento, oltre ad avere un impatto negativo sull’affluenza, sottrae ai centri cittadini un’occasione preziosa di rilancio economico e sociale”. Secondo il consigliere PD, riportare le fiere nei centri storici rappresenterebbe un’occasione concreta per sostenere il commercio locale e contrastare la desertificazione urbana: “Le fiere generano un indotto significativo. Piccole imprese, produttori locali e artigiani hanno la possibilità di farsi conoscere e vendere i loro prodotti. Allo stesso tempo, i visitatori sono invogliati a scoprire le bellezze del centro, fermarsi nei locali, fare acquisti, creando un circolo virtuoso. È una proposta di buon senso, con benefici sia economici che sociali”.
Ivan Bracco sottolinea anche che il ritorno nei centri storici non comporterebbe particolari criticità logistiche, grazie alla presenza di mercati settimanali già collaudati: “Nei centri storici di Oneglia e Porto Maurizio si svolgono regolarmente i mercati settimanali. I piani per viabilità, sicurezza e pulizia sono già rodati. Inoltre, organizzando un servizio navetta dalle aree di parcheggio periferiche, si può risolvere efficacemente il problema della sosta. Tutto questo dimostra che è una proposta realistica e attuabile”.
Il consigliere chiude l’intervento chiedendo formalmente al sindaco Scajola di valutare la proposta con il supporto degli uffici tecnici e delle associazioni di categoria: “Le fiere tradizionali fanno parte della nostra identità e della memoria collettiva. Relegarle sempre più lontano, in aree marginali, significa svuotarle del loro valore. Se pianificate con le categorie del commercio, possono invece tornare a essere una spinta fondamentale per la vitalità dei centri storici, soprattutto nei giorni festivi, quando oggi molte zone della città risultano deserte”.
Intanto, secondo alcune indiscrezioni, in caso di apertura del cantiere per il bosco urbano, le future fiere verrebbero spostate nell’area compresa tra la piscina comunale e il Parco Urbano, ancora più distante dai flussi pedonali e dalle attività cittadine. Una prospettiva che non piace né agli ambulanti, né ai commercianti, né ai cittadini che da settimane esprimono dissenso sul progetto, anche attraverso una petizione che ha già raccolto oltre mille firme.














