L'Amarcord - 20 settembre 2025, 14:01

16 NOVEMBRE 1980. L'AMARCORD DEL SABATO. Quarantacinque anni fa a Imperia la visita di Pertini per la consegna della Medaglia d'Oro al valor militare

Ricordi, brividi e insegnamenti da non dimenticare mai

16 NOVEMBRE 1980. L'AMARCORD DEL SABATO. Quarantacinque anni fa a Imperia la visita di Pertini per la consegna della Medaglia d'Oro al valor militare

Così il Quirinale. Ecco il testo del Decreto di conferimento alla Provincia di Imperia della Medaglia d'Oro al valor militare che sarà consegnata domenica dal presidente Pertini al gonfalone della città. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DECRETA

"...sia concessa la seguente ricompensa al valor militare per attività partigiana: Medaglia d'Oro alla Provincia di Imperla. Illustre fra le genti liguri per tradizione di fierezza, tenacia e antica adusanza a duro lavoro, in una terra aspra, impervia ed avara di risorse, la popolazione imperiese, a prezzo di oltre 1200 caduti, 100 deportati, stragi, persecuzioni e distruzioni immani durante 20 mesi di occupazione nazifascista, combatté la sua strenua resistenza per la riconquista delle patrie leggi e libertà, in concorso e sostegno, spesso cruenti, con le sue forze partigiane. Circa 4.000 volontari in salde formazioni combattenti, ardite e manovriere, ordinate in un rigoroso assetto organico e disciplinare della prima zona Liguria, guidate da capi esperti e valorosi, con armi pressoché totalmente conquistate al nemico, alimentate dalle stremate ma non vinte popolazioni di 53 comuni, impegnarono dal monte al mare, con l'insidia di una indomita guerriglia, e in sanguinosi combattimenti, le forze strapotenti del nemico, infliggendogli notevoli perdite, minacciandone e spesso interdicendone l'alimentazione operativa a cavaliere di sue vitali comunicazioni strategiche, nel tergo degli schieramenti avanzati. Sacrificio di sangue e sofferenza ed eminente valore furono i sigilli di nobiltà delle virtù militari e civili che gli imperiesi, in un periodo tragico della storia loro e della Patria, tramandarono insigni a imperitura memoria.
Imperia, Zona Liguria.  8 settembre 1943-25 aprile 1945, Sandro Pertini".

Fa venire ancora i brividi, 45 anni dopo, il testo fedele con cui il Presidente della Repubblica, tramite decreto, conferì alla Provincia di Imperia la Medaglia d'Oro al valor militare, riconoscimento che lo stesso Pertini venne ad appuntare personalmente, la domenica successiva, al Gonfalone ponentino.

A salutare Pertini, a Imperia, c'era anche Salvatore Bono, unica Medaglia d'Oro al valor militare per la Resistenza della Prima Zona Liguria (Alta Val Tanaro,  Albenganese e Imperiese) ancora in vita, ma del quale, dall'immediato Dopoguerra, non si erano più avute notizie. Cercato in tutta Italia, era stato finalmente rintracciato. Abitava in Sicilia, a Campobello di Mazara, nel Trapanese, paese di nascita. L'uomo rispose con entusiasmo all'invito dei suoi ex compagni partigiani, accettando volentieri di venire anche lui a Imperia, per incontrare l'illustre, ex compagno d'armi. Sarà l'ospite d'onore della cerimonia di consegna della Medaglia d'Oro al gonfalone della Provincia da parte del Presidente della Repubblica. Laureato in Lettere e Filosofia all'Università di Roma, Bono aveva allora 60 anni. Grande invalido di guerra per le gravissime ferite riportate in Francia, a Nizza, sottotenente di fanteria, l'8 settembre del '43, si trovava presso un reparto della IV Armata, addetto al controllo del transito dei convogli presso la stazione ferroviaria. Appena reso noto l'armistizio, i tedeschi attaccarono il piccolo presidio italiano, che, tuttavia, si difese energicamente. Caduto nello scontro il capitano Carlo Breviglieri, Bono assunse prontamente il comando dei pochi superstiti, uccidendo con la pistola un ufficiale tedesco e alcune SS, mettendo altri aggressori in fuga. Ritornati successivamente all'attacco, i tedeschi si trovarono di fronte a una nuova, decisa resistenza. Ma Salvatore Bono, colpito mentre stava lanciando una bomba, fu dilaniato dall'ordigno esploso fra le sue stesse mani. Crivellato dalle schegge, semi cieco, mutilato della mano destra, fu ricoverato all'ospedale di Nizza, dove subì l'amputazione dell'avambraccio, l'enucleazione dell'occhio sinistro e altri dolorosi interventi. Prima degli Anni 50 era stato segnalato al consolato italiano di Nizza: poi, di lui, non si era più saputo nulla. Sino ai giorni precedenti alla cerimonia.

La visita di Pertini si dovette, in gran parte, all'Istituto Storico della Resistenza di Imperia. Costituito nel dicembre del 1970, ebbe come primo presidente il partigiano onorevole Carlo Farini, Simon, ispettore della Prima Zona Liguria durante la lotta di Liberazione. La biblioteca, fornita di circa 600 volumi e un centinaio di testate di periodici, dell'archivio storico, suddiviso in due sezioni, una comprendente i documenti originali della lotta di Liberazione (circa 7.000 pezzi) settemila e l'altra il materiale che si riferisce al periodo successivo, dal '45 al '55 (oltre 20.000 pezzi), saranno successivamente aperti a pubblico, studenti, professori e studiosi, ricercatori e storici.

Tornando alla visita di Pertini a Imperia, non va mai dimenticato il suo forte legame personale e politico con il Ponente, dove trascorse periodi della sua vita e che fu anche il suo collegio elettorale. La storica  visita del 1980 avvenne il 15 e 16 novembre. Oltre alla consegna della Medaglia d'Oro al valor militare alla Provincia di Imperia, partecipò a eventi pubblici e incontri privati. 
Da giovane, frequentava spesso il centro di Oneglia, alloggiando anche a casa di amici e pranzando nelle trattorie locali, come Clorinda, in via Garessio, dove volle cenare nel 1980 in compagnia di ex partigiani imperiesi. Importante anche la sua visita alla mostra sulla Resistenza al  Parasio, alla scuola musicale Ottorino Respighi, all'lstituto Storico, alla Scoietà Operaia onegliese e alla caserma Camandone di Diano Castello.

Giorgio Bracco

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