L’avvocato Enrico Panero ha presentato osservazioni per chiedere l’annullamento dell’avvio del procedimento di vincolo preordinato all’esproprio (circa 250 atti) nell’ambito del progetto Aurelia Bis di Imperia.
Secondo Panero, vi sarebbe un’ipotesi di danno erariale: "Il costo dell’opera, stimato in 213,8 milioni nel 2004, è lievitato fino a 919 milioni nella previsione regionale del 2023, con un incremento superiore al 330%. Particolarmente anomalo il balzo del 2012, quando la spesa passò da 344 a 638 milioni in tre mesi. Una quadruplicazione così desta seri interrogativi e merita la valutazione della Corte dei Conti". Il legale contesta anche il fondamento giuridico della procedura: "La VIA avviata nel maggio 2024 si basa su un decreto legislativo (n. 163/2006 ndr) ormai abrogato. Un macroscopico errore che vizia l’intera istanza".
Panero evidenzia inoltre che "il parere di compatibilità ambientale originario risale al 2003, ma in vent’anni il contesto territoriale, ambientale, socio-economico e normativo è radicalmente cambiato. Non può ritenersi ancora valido».
Secondo l’avvocato, "il frazionamento in lotti e l’aggiornamento del progetto del primo lotto configurano una nuova proposta, che avrebbe dovuto essere sottoposta a una nuova VIA. Valutare solo una parte impedisce una corretta analisi degli impatti cumulativi".
"Dopo oltre vent’anni – conclude Panero – l’interesse pubblico non può essere dato per presupposto: va avviata una nuova istruttoria che giustifichi l’opera comparando l’interesse collettivo con i diritti dei privati.






