Forse è rimasta un’iniziativa nascosta come spesso accade per quelle rivolte ai meno fortunati. Ma l’esordio dell’edizione numero 39 del raduno di Vele d’epoca ha coinciso con la tappa imperiese di Ino Gazo.
Un progetto mirato alla terapia riabilitativa per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti con tumori del sangue organizzato da AIL, l’Associazione Italiana contro Leucemia, Linfomi e Mieloma che si sta svolgendo in tutto il territorio nazionale. Così, con la collaborazione di Assonautica, lo scorso martedì pazienti, caregivers, volontari, medici e operatori sanitari della sezione AIL di Genova, Savona e Imperia hanno vissuto la loro esperienza velica sulle barche della locale associazione Handapermare con l’occasione di visitare alcuni legni d’epoca.
E non sono stati scafi di ordinaria presenza perché, proprio grazie alla disponibilità dei loro armatori, sono saliti a bordo dell’elité delle Vele d’epoca. Ad accoglierli sono state barche quali Barbara, disegno dei britannici Camper & Nicholsons del 1923, carica di onori sui campi di regata mediterranei, Aria, un purosangue della classe 8 metri stazza internazionale di superba eleganza e potenza velica nato nei Cantieri Costaguta di Genova Voltri nel 1935, presente al Giubileo di Coppa America a Cowes e al timone dell’olimpionico Pietro d’Alì, già randista su Luna Rossa, Penelope grande racer, nobile parto del prestigioso studio newyorkese Sparkman & Stephens del ’65 ora unità della flotta di Marivela, e, infine, anche Pilgrim, progetto Laurent Giles del 1971, di cui era armatore il leggendario Pippo dalla Vecchia, per 23 anni presidente del Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli, presente al Raduno nelle mani altrettanto esperte del figlio Emmanuele, cresciuto a pane e vela.
Un’esperienza con un bilancio assolutamente positivo per i pazienti tanto da poter esprimere tutta la propria soddisfazione alla presidente AIL. “La vela-terapia – commenta Liliana Ester Freddi – aiuta i pazienti a ritrovare fiducia, speranza e spirito di condivisione grazie all’esperienza unica e insostituibile della navigazione”. Un finale, quindi, che guarda al domani. “Aver avuto la possibilità di organizzare questo evento nell’ambito di uno dei raduni mediterranei più prestigiosi – aggiunge la presidente AIL – rappresenta un momento di incontro davvero straordinario che speriamo di poter ripetere”.






