Imperiese di adozione, conosciuto per anni dietro il bancone del suo negozio di biciclette a Imperia e pioniere del ciclismo locale negli anni Ottanta, Armando Migliorelli non ha mai smesso di amare le due ruote. A 83 anni ha deciso di compiere una nuova impresa: percorrere in bici oltre seicento chilometri per tornare a Gallese, il paese natale in provincia di Viterbo, nel Lazio.
Un viaggio lungo quattro tappe, che lo ha riportato alle radici. Non era la prima volta: dieci anni prima, appena un anno dopo un delicato intervento al cuore, Migliorelli aveva già affrontato lo stesso percorso. “Papà pedala ancora 200 chilometri a settimana – racconta la figlia Valeria al giornale Tusciaweb –. Non si ferma mai, è disciplinato e tiene sempre la sua forma fisica”.
La partenza, prevista per mercoledì 28 agosto, è slittata per il maltempo. Armando Migliorelli è salito in sella sabato 30 agosto ed è arrivato a destinazione martedì, dopo tre tappe affrontate da solo e l’ultima – da Montalto di Castro a Borghetto – insieme alla figlia e al nipote sedicenne.
La passione per la bicicletta lo accompagna da una vita: ha iniziato a correre a 16 anni, poi ad Imperia ha aperto un negozio e ha fatto parte di una squadra ciclistica.
“Quando dieci anni fa fece lo stesso tragitto – ricorda Valeria –, tantissimi ciclisti si affiancarono a lui lungo la strada. Anche questa volta avevamo sperato che fosse un cammino ricco di incontri”. “Lo abbiamo o passo dopo passo con un’app – spiega la figlia –. Sapevamo sempre in tempo reale dove si trovava”.
L’arrivo a Borghetto, piccola frazione di Gallese, è stato un momento di grande festa. “Avevamo organizzato una pizzata tutti insieme – sorride Valeria –. Se i conti erano giusti, eravamo in 46: cugini, fratelli e sorelle. Un’accoglienza calorosissima”. La famiglia non aveva mai dubitato delle sue capacità, semmai temuto i rischi esterni: “Non ci preoccupava il viaggio in sé – ammetteva Valeria – ma i pericoli della strada”.






