Il Punto - 19 agosto 2025, 18:54

IL PUNTO. Caso fogne, il sindaco: “Ora basta, quereliamo chi diffama Diano”

Za Garibaldi? No, Andrea Guglieri nel 1996. Ventinove estati dopo, stessa storia e... stessi scarichi

IL PUNTO. Caso fogne, il sindaco: “Ora basta, quereliamo chi diffama Diano”

 “Ora basta, quereliamo chi diffama Diano Marina”. Parole dure, risentite, rilasciate nel pieno dell’estate a difesa dell’immagine della Città degli aranci, in un momento di forte esposizione mediatica per i problemi legati alla rete fognaria. Parole di oggi? No. Non sono del sindaco in carica, Cristiano Za Garibaldi, bensì di un suo predecessore, il compianto Andrea Guglieri. Correva l’agosto del 1996.

Allora, giovane cronista del settimanale 'Arcobaleno', ambizioso progetto editoriale tra le province di Savona e Imperia, chiamai dalla redazione di Albenga l’allora primo cittadino dianese per raccogliere un commento sulla denuncia di una situazione che già allora appariva insostenibile: gli scarichi fognari al collasso, gli odori nauseabondi, l'indignazione crescente di residenti e turisti. La risposta fu veemente, quasi stizzita. Guglieri, uomo appassionato e di temperamento, minacciò azioni legali contro chi – a suo dire – infangava il buon nome della città. Eppure, erano i fatti a parlare: la situazione era seria, visibile, documentabile. Esattamente come oggi, ventinove estati dopo.

Nel frattempo, si sono succedute amministrazioni diverse: da quella dello stesso Guglieri, espressione della lista civica “Alpi Azzurre” passando per Angelo Basso, il decennio di Giacomo Chiappori e infine l’attuale sindaco Za Garibaldi. Ma il nodo fognature è rimasto lì, immobile. Un problema cronico, mai veramente risolto.

Ora, in pieno Ferragosto, la storia si ripete. I social traboccano di segnalazioni: immagini di liquami, proteste di turisti, denunce da parte dei residenti. E i giornali – almeno, quelli che ancora trovano la volontà di raccontare la verità – riportano la voce del disagio.

Ma la domanda, oggi come ieri, resta sospesa nell’aria calda e umida della Riviera: chi deve arrivare per risolvere questa annosa questione? Serve un commissario? Un piano straordinario? Una visione di lungo periodo? Serve, forse, la consapevolezza che una località turistica del calibro di Diano Marina non può permettersi – nel 2025 – di convivere ancora con le stesse inefficienze del secolo scorso. Perché il vero danno d’immagine non lo fanno i post sui social o gli articoli di cronaca, ma l’inazione. Il vero veleno non è la critica, ma l’abitudine al degrado. E allora, cari amministratori, è tempo di affrontare il problema. Con trasparenza, con serietà, con coraggio. Ma soprattutto, con i fatti.

Diego David

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