Accadde Oggi - 12 agosto 2025, 07:03

12 AGOSTO 1956. Muore d'infarto a Imperia l'ex leggenda azzurra Combi

Lo storico portiere juventino era stato campione del mondo nel 1934 con l'Italia di mister Pozzo

12 AGOSTO 1956. Muore d'infarto a Imperia l'ex leggenda azzurra Combi

L'ex portiere di Juve e Nazionale, campione del mondo con l'Italia nel 1934, Gianpiero Combi è morto all'ospedale di Oneglia, ucciso da un infarto che lo aveva colpito qualche ora prima mentre stava tornando da una gita in auto da Sanremo con la moglie e la figlia, in direzione di Alassio, località scelta dalla famiglia Combi per un soggiorno di riposo. 

Portato all'ospedale San Giovanni di Oneglia (attuale istituto scolastico di Largo Ghiglia, ndr) è deceduto un'ora e mezza dopo il suo ricovero. La prima crisi cardiaca lo ha colpito mentre si trovava al volante della sua Lancia Aurelia, in una strada laterale di via Des Geneys, angiporto onegliese. Accanto a lui c'erano la moglie Livia, 42 anni, e la figlia Maria Piera, 18 anni. Inutili le cure dei sanitari imperiesi. 

Combi aveva portato la famiglia in villeggiatura ad Alassio esattamente un mese fa. L'ex portiere azzurro non amava il soggiorno al mare, preferiva la montagna. A quanto pare, soffriva di una comunque lieve disfunzione cardiaca. Tre anni fa era stato in cura dal professor Palomba, noto cardiologo tragicamente scomparso per lo stesso male che ha ucciso la leggenda juventina. I familiari soggiornavano all'Hotel Lido. Combi faceva in pratica la spola tra Torino e la Riviera: ogni sabato sera saliva in auto e partiva dal capoluogo piemontese alla volta di Alassio. Il lunedì mattina, quindi, rientrava a Torino. Questa volta, però, era partito dal suo alloggio di corso Regina Margherita 196 soltanto domenica mattina, intorno alle 12. "Il percorso non è lungo, fa caldo, ma la mia macchina è veloce - aveva confessato agli amici del bar prima di lasciare il capoluogo piemontese - conto di fare uno spuntino presso Fossano e di arrivare ad Alassio nel primo pomeriggio. Tornerò lunedì pomeriggio, al massimo martedì mattina".

Un viaggio sereno e tranquillo, nulla che facesse presagire la tragedia di qualche ora dopo. Alle 16 Combi era già all'Hotel Lido per riabbracciare moglie e figlia. Verso sera aveva anche accolto numerosi sportivi torinesi che si trovavano come lui in vacanza ad Alassio. "E forse proprio per sottrarsi all'assillo dei tifosi, l'ex-calciatore proponeva alla moglie di compiere nel pomeriggio una gita sino a Sanremo - scriveranno i giornali nazionali all'indomani della scomparsa di Combi - la signora Livia manifestava la sua preoccupazione per la stanchezza del marito ma lui l'aveva tranquillizata dicendo che 'non sono affatto stanco, anzi un viaggetto mi farà piacere, prenderemo un po' d'aria e mi svagherò. Preferisco viaggiare piuttosto che star fermo a guardare la spiaggia'".

A Sanremo, lungo la passeggiata Imperatrice. avevano quindi consumato un aperitivo, godendo della fresca brezza che saliva dal mare. "Torneremo ad Alassio in serata - aveva detto a moglie e figlia - prima daremo un'occhiata al  teatro del Casinò e magari facciamo anche un salto nelle sale da gioco". All'uscita, secondo la ricostruzione postuma dei medici, Combi aveva accusato un piccolo malore ma aveva rassicurato i famigliari. "Non è niente, solo un po' di stanchezza...". Alle 19.30 la ripartenza verso Alassio. Tre quarti d'ora dopo, in piazza Maresca, centro storico di Oneglia, l'ex portiere accosta l'auto e si apre la camicia sul petto, dicendo alla moglie di sentirsi improvvisamente molto stanco. "Non so, ho come di nuovo un crampo allo stomaco. Stiamo fermi qui, un momento, è un malessere passeggero, ne sono certo".

Invece, purtroppo, la crisi si aggrava repentinamente. Combi sbianca in viso e si porta la mano al petto, come se qualcosa gli impedisse di respirare. La moglie, allarmatissima, si rivolgeva così a un meccanico di un garage della zona per far scattare l'allarme. I primi ad arrivare sono i vigili del fuoco che, con un'autolettiga, trasferiscono Combi all'ospedale San Giovanni. Subito adagiato su un letto in una camera riservata, il campione del mondo viene visitato dal primario e da un cardiologo. La diagnosi è chiara: infarto acuto. Due iniezioni di cardiotonici e le manovre di rianimazione si rivelano inutili. Il cuore, debolissimo, ha continuato a battere per qualche minuto, poi - aver addirittura cercato di tranquillizzare moglie e figlia al suo capezzale -  l'ex portiere juventino ha perso conoscenza. Verso le 21 l'ultimo, definitivo attacco cardiaco. L'addio ad appena 53 anni. Combi era nato a Torino il 20 dicembre 1902.

Giorgio Bracco

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