Attualità - 09 agosto 2025, 19:24

Parco eolico su area franosa, il sindaco di Rezzo Adorno: “Società gravemente scorretta, qui rischiamo un disastro”

Nuovo anemometro installato tra Monte Moro e Guardiabella. Il primo cittadino denuncia: “Il crinale si sposta di 3 mm l’anno, attrezzature e cantieri mettono in pericolo il territorio”

Il Monte Guardiabella                                                                                                                                       (Foto Flammia)

Il Monte Guardiabella (Foto Flammia)

Il ʽnemicoʼ non sembra essersi arreso e installa un altro misuratore del vento con potenziali tragiche conseguenze. La società che aveva proposto la realizzazione di un parco eolico e aveva ricevuto precise risposte negative dal territorio e anche dalla Regione Liguria non demorde e prosegue sulla sua rotta. 

Un nuovo anemometro mobile, infatti, è stato installato sui crinali tra il Monto Moro e Guardiabella, a riprova che l’iter per quella iniziativa non è ancora bloccato. E che l’attivazione della tappa assolutamente necessaria per giudicare l’opportunità finanziaria di un’impresa da centinaia di migliaia di euro dimostra che il pericolo non è ancora stato evitato.

 Una mossa che, ovviamente, ha messo in allarme tutti i comuni interessati in modi diversi per quelle pale che cambierebbero il panorama delle catene montuose liguri. Ma non si tratta soltanto di problemi ambientali o estetici, la situazione è molto più allarmante. “È ormai evidente – afferma Renato Adorno, sindaco di Rezzoche abbiamo a che fare con persone gravemente scorrette: continuano nella loro impresa nonostante abbiano già ricevuto pareri contrari e, di fronte agli abitanti, si rendono responsabili del possibile disastro causato dai loro comportamenti illeciti”. 

Un grido che non può rimanere inascoltato. “Il Guardiabella – avverte il sindaco seriamente preoccupato – si sposta per tre millimetri all’anno e, con questa situazione, non può ricevere la postazione di apparecchiature pesanti e il transito dei mezzi di cantiere: questa gente continua a comportarsi illecitamente, non si rapporta con i Comuni che, invece, difendono il territorio”. 

Insomma, non si tratta di vacue istanze ambientali, di inutili difensori dei diritti di migranti con le ali, di panorami deturpati ma di prevenire possibili, concreti e reali pericoli. “I fatti offrono prove inconfutabili della situazione – conclude Adorno tanto è vero che, proprio di recente, ho avuto l’assegnazione di 150 mila ero, il contributo ministeriale per la messa in sicurezza della strada Tieri, tempo fa interessata proprio dalla frana sulle pendici del Guardiabella: entro i primi mesi del 2026 spero di iniziare i lavori”.  

Ino Gazo

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