Sport - 02 agosto 2025, 17:35

'Un Palamito per tutti': pescatori e Istituzioni uniti per difendere una tradizione millenaria

Una giornata di sensibilizzazione e formazione per i più giovani, tra memoria storica, cultura marinara e la difesa di una tecnica di pesca sotto attacco normativo

'Un Palamito per tutti': pescatori e Istituzioni uniti per difendere una tradizione millenaria

Una folla per difendere una delle tradizioni più antiche e profonde dei pescatori. Questa mattina, nella sede di via Caboto, l’Associazione pesca-sportiva Stella Maris ha presentato la manifestazione ʽUn palamito per tuttiʼ, ovvero il sistema di pesca che domani verrà presentato e insegnato ai ragazzi più giovani nell’intenzione di creare la memoria e la difesa del palamito, negli ultimi tempi messo sotto accusa quale elemento dannoso per l’ambiente marino. 

E, con la folla di pescatori dilettanti e di visitatori, non c’era, ovviamente, soltanto Guido Ascheri, presidente della Stella Maris. “Abbiamo deciso di organizzare questa manifestazione per difendere il palamito – ha affermato Ascherie proprio coinvolgendo i più giovani che diventino la memoria di questa pratica di pesca”. 

Un progetto tanto importante da muovere tutto l’esercito federale da Enzo Martino, presidente del Comitato Fipsas di Imperia, fino allo stato maggiore provinciale, regionale e nazionale della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee e l’intervento dell’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Gandolfo con il collega Davide La Monica

Il palamito è in sofferenza – ha spiegato Stefano Sarti, consigliere federale e vicepresidente Pesca di superficie –. È stato messo sotto accusa e, dal permesso di utilizzare 200 ami, è stato ridotto dapprima a 50 e, soltanto grazie alla reazione della Federazione, è stato permesso l’uso di 100 ami anche se non siamo riusciti a ottenere il permesso per il salpa-palamito meccanico: non è assolutamente negativo per il mare, dipende dove si cala ma non può essere lasciato nell’oblio senza sensibilizzare le nuove generazioni monopolizzate dallo smartphone”. 

Un decreto governativo, infatti, aveva drasticamente ridotto le possibilità di quell’antico strumento di pesca e senza ascoltare la voce della Federazione e dei pescatori dilettanti che utilizzano il palamito, costituito da una lunga lenza di grosso diametro con inseriti ad intervalli regolari spezzoni di lenza più sottile portanti ognuno un amo. “Riuscire a mantenere in vita un’associazione di pesca sportiva come questa – ha ammesso Marco Imparato, presidente del Comitato Ligure Fipsas – è veramente impegnativo, la nostra attività sta vivendo un momento problematico, con questioni aperte su più fronti e, nello scorso anno, è toccato al palamito subire un attacco”. 

La difesa è stata il compito appassionato della federazione anche grazie ad appassionati come Filippo Cassola, avvocato esperto di diritto marittimo e consigliere regionale. “Averlo ridotto a 50 ami con un decreto di cinque righe – denuncia il legale – significava certificarne la morte ma siamo riusciti a far arrivare le istanze dei diretti interessati alla politica: adesso il pescatore di palamito è registrato e ha una sua precisa personalità legale non attaccabile”

Insomma, il fronte della difesa è ampio e assolutamente coeso. “Non possiamo permettere che il palamito sia dimenticato – ribadisce Pier Stuani, consigliere nazionale della Federazione –. Fa parte delle nostre radici, della nostra cultura marinara, non possiamo lasciarlo alla mercè di una modernità fuori luogo”.

Ino Gazo

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