Si sono appena conclusi in Svizzera i Campionati Europei di calcio femminile. A vincere è stata l’Inghilterra, al termine di una finale intensa contro la Germania. L’Italia, invece, ha dovuto dire addio al sogno della finale dopo la sconfitta in semifinale… proprio contro l’Inghilterra. Un epilogo amaro, deciso da un rigore che molti definiscono inventato.
Ma oltre al campo e al risultato, qualcosa di più profondo bussa alla porta della memoria, anche qui a Imperia. Già, perché proprio alla fine degli anni Novanta, anche l’Imperia Calcio, sotto la gestione di Pino Cipolla, aveva fatto il suo ingresso nel mondo del calcio femminile. Un passo coraggioso, in un’epoca in cui il pallone era ancora considerato “affare da uomini”.
Fu un’esperienza breve, certo, ma densa di significato. Un tentativo serio, autentico, di dare spazio, dignità e futuro al calcio femminile anche nella nostra realtà. Oggi possiamo chiamarla lungimiranza. Allora fu, per molti, semplicemente una stranezza. Le difficoltà non mancarono – economiche, logistiche, culturali – e quel progetto fu costretto a tramontare.
Eppure, oggi che la Nazionale femminile riempie gli stadi e conquista semifinale europee in prima serata, vale la pena guardarsi indietro. Vi riconoscete? Vi riconoscete in quelle ragazze che con entusiasmo e sacrificio vestivano il nerazzurro dell’Imperia? In quei dirigenti che provarono a cambiare la storia locale dello sport?
Nei prossimi giorni ripercorreremo quella stagione coraggiosa, raccogliendo storie, voci e ricordi di chi c’era. Perché la memoria sportiva è identità, e certi semi piantati in silenzio meritano oggi di essere raccontati.






