Durante il consiglio comunale di ieri sera, 28 luglio, l’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Gaggero ha attribuito alla dirigenza dell’Imperia Calcio la responsabilità dell’ulteriore esborso economico che il Comune dovrà affrontare per la manutenzione del fondo dello Stadio 'Nino Ciccione'. Secondo l’Assessore, dopo la sostituzione delle torri faro il terreno di gioco era in condizioni “perfette”, condizioni che – a suo dire – saranno ripristinate nel giro di pochi mesi.
Una lettura, questa, che la capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Loredana Modaffari, contesta duramente: “L’assessore, con la consueta umiltà, afferma che il campo era perfettamente in ordine – afferma Modaffari – ma ignora forse che una risemina totale richiede tempi tecnici ben più lunghi: almeno 12 mesi, salvo imprevisti, prima che il campo possa essere nuovamente utilizzato per attività agonistica”.
Loredana Modaffari solleva anche interrogativi più ampi sulla gestione politica della vicenda e sulle responsabilità trasversali all’interno dell’Amministrazione: “L’assessore ha tracciato le linee guida di utilizzo del campo ma si guarda bene dal chiedere un risarcimento per il danno subito. Perché? Forse perché dirigenti dimissionari, tecnici, e ‘figlioli prodighi’, segnatamente l'attuale presidente del consiglio comunale (Simone Vassallo ndr), già assessore allo Sport della giunta Capacci, siedono oggi tra i banchi della stessa Amministrazione comunale?”
La critica si allarga poi allo stato generale dell’impiantistica sportiva cittadina: “Mentre si parla di Cittadella dello Sport e di palazzetti sovradimensionati, molte strutture scolastiche non sono nemmeno a norma. Sarebbero sanabili con cifre minime, ma si preferisce gettare migliaia di euro in contenziosi legali che gridano vendetta. Intanto le società sportive fanno fatica a sopravvivere, schiacciate da oneri di gestione insostenibili”.
E sul ruolo dello sport nella città, l'affondo finale: “Lo sport dovrebbe unire, essere crescita per i nostri ragazzi. Ma a Imperia, per i soliti fortunati, anche la linea di partenza è già vicina al traguardo. Gli altri, invece, devono percorrere l'intero anello da 400 metri. Una distanza da affrontare con mille cautele… e un centimetro alla volta”.