Nel giugno del 1944, tra le alture di Dolcedo e il Monte Faudo, nasceva una delle prime formazioni partigiane di ispirazione cattolica del Ponente ligure: il distaccamento Libertas, conosciuto anche come “la banda del Rosario” per via della forte impronta religiosa dei suoi componenti.
La base operativa si trovava in località “Grillo”, una zona isolata e impervia situata tra la frazione di Tavole e le pendici del Monte Faudo. Lì, in prossimità di tre case e di una fontana che offrivano riparo e acqua potabile, i partigiani cattolici organizzarono i primi nuclei di resistenza armata contro l’occupazione nazifascista.
Il gruppo, inizialmente autonomo, era composto da giovani e uomini legati all’Azione Cattolica e a parrocchie locali, animati da ideali patriottici e da un profondo senso religioso. La guida politica e spirituale proveniva dalle comunità cristiane della zona, ma già nel mese di luglio 1944 la formazione scelse di aderire alle Brigate Garibaldi, le formazioni partigiane di orientamento comunista che operavano in Liguria, sancendo così un’alleanza fondamentale per rafforzare la lotta di liberazione.
Il comandante del distaccamento Libertas divenne Tonino Siccardi, figura di spicco dell’Azione Cattolica di Imperia-Porto Maurizio, il quale assunse la responsabilità militare del gruppo pur mantenendo la propria identità e i propri valori ispirati alla dottrina cristiana.
Questa collaborazione tra forze di diversa estrazione politica – cattolici e comunisti – rappresenta uno degli aspetti più significativi della Resistenza italiana, in cui ideali diversi si unirono per un obiettivo comune: la liberazione dall’oppressione nazifascista.
Il Monte Faudo e le sue vallate, con la loro conformazione aspra e ricca di sentieri nascosti, divennero rifugio sicuro per i partigiani, ma anche teatro di scontri con le truppe tedesche e repubblichine. Molti uomini e donne del Ponente pagarono con la vita la scelta di schierarsi dalla parte della libertà.






