La prima edizione, dopo una fase di sospensione, data 1976. Poi, sempre consecutivamente e con grande successo di pubblico e di gradimento, una lunga tirata sino agli anni Novanta. "Esattamente 1995 - puntualizza l'inossidabile memoria storica del Parasio, Giacomo Raineri - le norme, i regolamenti e le restrizioni in materia sanitaria e di sicurezza pubblica ci costrinsero, di fatto, a desistere. Fu un momento molto, molto difficile per tutti noi rinunciare a quella che era la nostra creatura più riuscita".
Da allora, purtroppo, la Festa al Parasio, tra le prime e di maggior fama popolare cittadina, è soltanto uno sbiadito, nostalgico ricordo. Ma non è detto che...Vedremo. Dal Parasio e dal suo Circolo c'è da aspettarsi di tutto e di più. Gli anni belli, quelli del "che facciamo stasera? Ma si va tutti al Parasio, c'è la Festa", tengono ancor oggi sveglia la memoria di chi c'era, allora, e di chi di quelle magiche serate le ha vissute nei racconti di nonni e papà.
Durava tre giorni, in media, la grande festa che radunava le famiglie portorine (ma non solo) nel cuore di un rione mai così bello e illuminato da sorrise, musica e buona cucina. Di solito era venerdì, sabato e domenica. In piena estate, a luglio, quando Porto Maurizio e le sue spiagge erano letteralmente prese d'assalto dai bagnanti piemontesi e lombardi.
Una tradizione, quella della festa in piazza, rispolverata dal Circolo Parasio, che invece resiste al tempo e gode di ottima salute e beneficia di costanti ricambi generazionali, a metà degli anni Settanta. Un altro mondo, un'altra epoca, un altro modo di vivere. L'obiettivo era chiaro: rivitalizzare l'antico borgo e attirare i turisti. Tante le manifestazioni messe in campo: sport, gastronomia tipica, danza, musica, spettacoli, teatro, concorsi fotografici e anche di miss.
Il clou con gli show di Beppe Grillo, le canzoni di Michele, la sfilata storica, le fontane luminose (le stesse che avevano lasciato a bocca aperta milioni di spettatori televisivi di tutto il mondo durante le Olimpiadi di Barcellona 1992). Per la "tre giorni" la mobilitazione era incredibile. "Per organizzare la kermesse ci voleva l'impegno e il sacrificio di non meno di un centinaio di persone, buona parte dei soci del sodalizio, che disponeva allora di circa 500 iscritti - ricordano oggi il presidente onorario del circolo, Giacomo Raineri, e l'attuale vice, Angelo Giribaldi - a cui si aggiungevano di volta in volta i commercianti e gli artigiani locali - dal tardo pomeriggio a notte inoltrata c'era sempre qualcosa".
Fiore all'occhiello gli stand gastronomici e le specialità preparati dagli esperti chef del Parasio. "Si apriva alle 19 in punto - prosegue Raineri - in piazza Parasio. Niente cibi precotti, tutto preparato al momento. Una specialità che ricordiamo tutti volentieri? Le seppie in umido. Le colonne di quella magnifica banda di chef erano Gualtiero Aicardi e la moglie Liliana". Altro momento da non perdere le serate danzanti, rigorosamente gratuite e con la partecipazione delle migliori orchestre nazionali. L'elezione di Miss Parasio e la consegna dei Premi Parasio ai quattro imperiesi più meritevoli dell'anno per lo sport, musica, arte e spettacolo chiudevano la rassegna.