Calcio - 28 giugno 2025, 07:10

La cessione dell’Imperia calcio sembra sfumare: futuro del club sempre più incerto

La trattativa tra Ruggieri e la dirigenza guidata da Fabrizio Gramondo pare arenarsi su questioni economiche. Rischio declassamento nei campionati minori

La cessione dell’Imperia calcio sembra sfumare: futuro del club sempre più incerto

Si complica, forse definitivamente, la trattativa per la cessione dell’Imperia Calcio. L’accordo tra l’imprenditore Giuseppe Ruggieri e la dirigenza attuale, guidata da Fabrizio Gramondo, sembra ormai destinato al fallimento. Nonostante mesi di contatti e colloqui, le parti non hanno trovato un’intesa economica, e i nodi sembrano troppo complessi per una ricomposizione dell’ultima ora.

Le cifre in ballo restano difficili da decifrare, ma è chiaro che la distanza tra domanda e offerta ha bloccato ogni margine di trattativa. Il rischio ora è concreto: senza un passaggio di consegne o una ricapitalizzazione, il futuro dell’Imperia è quanto mai incerto.

La stagione sportiva 2024/2025 termina ufficialmente il 30 giugno. Entro il 10 luglio dovranno essere depositate in Lega le liberatorie firmate dai calciatori e dal personale sportivo , documentazione fondamentale per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato. Un passaggio obbligato, che, però, rischia di diventare un ostacolo insormontabile se la società non avrà risolto le proprie pendenze economiche e societarie.

Le voci che circolano in città non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi nerazzurri: secondo indiscrezioni sempre più insistenti, l’Imperia potrebbe rinunciare all’iscrizione in Serie D e ripartire da un campionato inferiore, addirittura dalla Prima Categoria. Sarebbe un duro colpo per una piazza storica, reduce da stagioni complesse ma sempre animate da un forte senso di appartenenza.

Il tempo stringe e la società è chiamata a fare chiarezza sul proprio futuro. I tifosi aspettano risposte, mentre la città si interroga: che fine farà l’Imperia Calcio? I prossimi giorni saranno decisivi. Senza un colpo di scena o un intervento salvifico, lo scenario di un ridimensionamento sportivo appare sempre meno remoto. E mentre la dirigenza tace, il silenzio rischia di essere il preludio a una dolorosa retrocessione fuori dal campo.

Diego David

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