Scoppia la bufera a Imperia sul tema della criminalità organizzata. Il consigliere comunale del Partito Democratico, Ivan Bracco, rompe il silenzio e smentisce pubblicamente le rassicurazioni del sindaco Claudio Scajola e del prefetto Valerio Massimo Romeo, accusandoli di voler minimizzare la presenza della mafia nel capoluogo.
"Non mi presto a polemiche – scrive Bracco – ma voglio che i cittadini leggano cosa scrive la DIA nazionale nel suo rapporto semestrale 2024: operanti sul territorio di Imperia – con base operativa a Diano Castello. Le parole 'operanti sul territorio di Imperia' penso sia di una chiarezza tranciante".
Parole che suonano come una sonora sconfessione della linea ufficiale. Il prefetto Romeo, infatti, aveva tentato di interpretare le dichiarazioni del primo cittadino dopo il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica: "Il sindaco – aveva scritto il prefetto in una nota – ha inteso rassicurare i cittadini di Imperia sulla esistenza di una situazione che non presenta criticità per la sicurezza della città, anche per la mancata evidenza finora dell’esistenza di organizzazioni criminali nel Comune di Imperia. Tanto si ritiene di dover precisare per dovere istituzionale».
Ma il fronte delle critiche si allarga. Interviene anche il capogruppo di Imperia senza padroni, Luciano Zarbano, che con toni netti avverte: "Credo che le parole del Prefetto debbano essere accolte con rispetto, ma anche tenendo in debita considerazione i dati di fatto. Perché un conto è l’assenza di indagini aperte sul Comune (anche perché se ci fossero non sarebbero pubbliche), un altro è affermare – magari in modo semplicistico – che 'ad Imperia la criminalità organizzata non esiste'. Una frase che, se mai davvero pronunciata, rischia di disorientare l’opinione pubblica e depotenziare il lavoro delle forze dell’ordine».
Zarbano rincara la dose: "Riconoscere che esiste un rischio – pur se non ancora manifestato in forma giudiziaria – non significa diffamare la città, ma tutelarne la dignità. La legalità si difende non con le parole, ma con la coerenza tra parole e atti. La revoca degli appalti M&B, oggi, è un atto che parla più di molte dichiarazioni".
E infine, la stoccata arriva da Roberto Traverso, segretario nazionale del SIAP: "Nessun sindaco ha competenza per smentire queste evidenze ed è grave che si tenti di ridurre una questione così complessa a una rassicurazione mediatica. Troviamo del tutto fuori luogo il tentativo del sindaco Scajola di difendersi accusando il SIAP di distorsione dei fatti. Le nostre dichiarazioni si sono basate su citazioni virgolettate riportate dalla stampa e non accetteremo che venga messa in discussione la nostra legittima attività sindacale, che ha l’obiettivo primario di tutelare la legalità e la sicurezza dei cittadini".