A pochi metri dalla nuova pista ciclabile via Mazzini alla Fondura di Porto Maurizio versa in condizioni indegne. La contraddizione salta subito agli occhi: da un lato un’infrastruttura recente, simbolo di riqualificazione urbana, dall’altro, uno scenario di abbandono e degrado che lascia sbigottiti.
La zona è ridotta a una discarica a cielo aperto. I cassonetti sono perennemente strapieni, guasti, lasciati aperti e saturi di spazzatura che emana un odore nauseabondo sotto le finestre delle abitazioni. Ma il problema va ben oltre la gestione dei rifiuti: la scarsa illuminazione favorisce l’abbandono di materiali di ogni tipo — dai mobili usati ai sacchi della spazzatura, da bottiglie a rifiuti organici. Sono stati segnalati perfino escrementi umani, oltre agli onnipresenti escrementi animali.
A peggiorare la situazione ci sono due perdite d’acqua, entrambe: una presente da oltre un anno e mezzo, ignorata da tempo, e un’altra più recente. Nonostante le segnalazioni, nessuno è ancora intervenuto. Le strade sono disseminate di buche mai riparate, mentre erbacce e incuria completano un quadro desolante, in netto contrasto con i fondi investiti nella ciclabile adiacente.
La situazione è fuori controllo, e i cittadini non sono più disposti ad accettare silenzi o ritardi. Le richieste sono chiare: interventi rapidi, concreti ed efficaci per restituire dignità a una zona che merita ben altro.