Attualità - 22 giugno 2025, 14:05

Pescatori liguri sotto pressione: tra mare impoverito e norme europee incerte

Coldiretti Pesca denuncia il rischio di sanzioni ingiuste e concorrenza sleale a scapito della pesca artigianale sostenibile. "Così si penalizza chi tutela davvero il mare"

Pescatori liguri sotto pressione: tra mare impoverito e norme europee incerte

Non era sufficiente il depauperimento del mare. Anche una normativa europea ancora in fase di definizione crea problemi ai pescatori liguri. Tanto che la Guardia Costiera ha effettuato alcune verifiche nei porti del levante proprio sulla base di quella normativa. Un’incertezza normativa, insomma, che rischia di penalizzare ingiustamente un settore che mira soprattutto a garantire la sostenibilità della pesca e il suo livello qualitativo finendo per favorire, invece, importazioni senza adeguati controlli. 

La normativa, in questo particolare contesto, – afferma Daniela Borriello, responsabile Coldiretti Pesca Liguria – è poco chiara e ne consegue il rischio di punire le imprese della pesca artigianale liguri che garantiscono prodotti locali sostenibili e di alta qualità”. La Coldiretti Pesca, quindi, è chiamata a ribadire e valorizzare il ruolo essenziale svolto dalla Guardia Costiera che può tutelare il rispetto normativo e la sostenibilità dell’attività di quel settore mentre ricorda l’assoluta necessità di un continuo dialogo e un confronto tecnico in grado di interpretare e applicare senza equivoci le disposizioni europee. Un’attività di interpretazione normativa che, per la Coldiretti Pesca, si traduce nella doverosa azione di evitare sanzioni ingiuste che, oltre ad essere evitabili, contribuiscono a una distorta narrazione ambientalista capace soltanto di isolare gli operatori locali corretti a favore, invece, della pesca di importazione. 

Operazioni che necessitano, quindi, del massimo intervento di difesa dei pescatori liguri tanto che non si lasciano sfuggire l’occasione di lanciare avvertimenti neppure Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. “I controlli fondati su interpretazioni parziali producono soltanto effetti contrari a quelli desiderati – tengono a precisare Boeri e Rivarossa –. Le nostre imprese garantiscono un pescato locale sano mentre l’ingresso sul mercato di pesce da filiere poco trasparenti e con standard molto più bassi non solo genera un danno economico, sociale e ambientale ma anche un rischio sanitario”. 

E da parte di Coldiretti Pesca si ricorda anche che gli operatori liguri lavorano ogni giorno con enti scientifici, osservatori marini e autorità competenti proprio per tutelare la pesca sostenibile, selettiva e tracciabile. I piccoli artigiani liguri della pesca vanno difesi. “Narrazioni parziali e sensazionalistiche rischiano di danneggiare l’intera categoria - interviene ancora Daniela Borriello oltre a ignorare colpevolmente il lavoro serio e rispettoso dell’ambiente di cui tanti piccoli pescatori si fanno carico ogni giorno. In questo modo non si difende il mare, lo si priva dei suoi custodi”.

Ino Gazo      

Ino Gazo

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