Teatro e cinema - 20 giugno 2025, 13:20

‘Cacelotti e Ciantafurche’ conquista l’Italia: il dialetto imperiese seduce il pubblico oltre i confini della Liguria

La commedia della compagnia ‘Ramaiolo in scena’ raccoglie premi e consensi ovunque

‘Cacelotti e Ciantafurche’ conquista l’Italia: il dialetto imperiese seduce il pubblico oltre i confini della Liguria

L'antica rivalità tra onegliesi e portorini colpisce il pubblico e non solo quello imperiese: lo spettacolo 'Cacelotti e Ciantafurche. L’unificasion du Portu e d’Ineia' della compagnia 'Ramaiolo in scena' fa incetta di premi. 

La commedia dialettale è ambientata nel 1908 e narra gli antefatti dell’unificazione degli undici comuni che hanno anticipato la nascita di Imperia, avvenuta nel 1923. "La commedia è stata proposta per celebrare il Centenario della città, ma non immaginavamo avrebbe avuto questo seguito", racconta il direttore artistico della compagnia, Alessandro Manera.

Un lavoro che ha ricevuto riconoscimenti locali e nazionali con il premio per il miglior spettacolo nella rassegna Nena Taffarello di Arenzano, con menzione speciale per Alessandro Manera, premiato migliore attore anche all'Antico Teatro Sacco di Savona: qui lo spettacolo ha ricevuto il premio di gradimento del pubblico. Mentre a Taggia è stata premiata Daria Vitale come migliore attrice giovane. Non solo, i 'Ramaiolo in scena' si esibiranno il 21 luglio a Spoleto, per rappresentare la Liguria al Festival delle Regioni: "Siamo tra le quattro compagnie che hanno superato le selezioni nazionali, siamo stati scelti insieme alla Sicilia, il Lazio e il Piemonte -sottolinea Manera -. Poter divulgare la tradizione della città è un valore aggiunto non da poco". 

Neanche la lingua ha costituito un ostacolo, ma per prevenire incomprensioni agli spettatori viene fornito un glossario con i termini dialettali più ostici. "Lo spettacolo è divertente, piace perché agli aspetti storici sono impastati elementi della commedia della tradizione popolare, come i bisticci tra marito e moglie e le incomprensioni tra generazioni". 

Lo spettacolo, scritto nel 1978 da Lucetto Ramella, ha debuttato lo stesso anno nella piazza alta del Parasio, con l’interpretazione del gruppo dialettale del Circolo Parasio diretto da Giuseppe Manera. La seconda edizione è andata in scena, al teatro Rossini, in occasione dei festeggiamenti per il 60° anniversario della città con la Compagnia “Benedusi” diretta da Franco Carli. Quarant’anni dopo la rivisitazione dei Ramaiolo in scena, nella cornice del Teatro Cavour, ha concluso i festeggiamenti per il Centenario della città e ora ha in calendario oltre 20 repliche. Alessandro veste i panni del padre Giuseppe, nel personaggio della zia Cesina: “Far rivivere questo spettacolo, messo in scena per la prima volta da mio papà, è stata un’emozione -racconta Manera-. Dagli arbori sono rimasti con me Piera Raineri e Francesco Vatteone, che danno voce alla presentazione, e Giacomo Raineri, testimone della prima rappresentazione al Parasio, che ha insistito perché riprendessi l'opera". 

Tra i prossimi appuntamenti il 21 giugno la replica a Riva Faraldi, il 29 giugno a Oneglia per i festeggiamenti di San Giovanni e il 6 luglio l'esibizione ad Aurigo. 

Sara Balestra

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