Eventi - 20 giugno 2025, 16:14

La Valle Impero si risveglia con l’arte di ‘Coralitè’: danza, musica e visioni contemporanee per Debussy al Frantoio Roccanegra (video)

Domani a Chiusavecchia un evento multisensoriale che intreccia talento e identità territoriale: “Preludio a un pomeriggio di un fauno” diventa esperienza viva tra suoni, corpi e materia

La Valle Impero si risveglia con l’arte di ‘Coralitè’: danza, musica e visioni contemporanee per Debussy al Frantoio Roccanegra (video)

La valle Impero non è solo terra di ulivi, borghi silenziosi e paesaggi da cartolina: è anche un giacimento di creatività, bellezza e potenza espressiva. Lo dimostra ‘Coralitè’, il collettivo di artisti nato proprio tra le pieghe di questo entroterra imperiese, che domani – sabato 21 giugno – alle ore 21 porterà in scena una rivisitazione visionaria e contemporanea di “Preludio a un pomeriggio di un fauno” di Claude Debussy. La location scelta è il suggestivo Frantoio Roccanegra di Chiusavecchia, spazio che unisce la memoria contadina alla vocazione sperimentale, diventando per una notte palcoscenico di un’opera totale in cui convivono musica dal vivo, danza, pittura, fotografia, scultura e poesia.

Le interviste

"Questa composizione di Debussy – spiegano le curatrici – è un’opera di un potere puramente sonoro, come aveva ben compreso Mallarmé, che scrisse al compositore: la sua musica non presentava dissonanze con il mio testo, ma andava più lontano, veramente, nella nostalgia e nella luce, con finezza, con malinconia e ricchezza. È proprio in quella luce che vogliamo far entrare il pubblico". A rendere possibile questa esperienza immersiva è la sinergia di voci artistiche diverse ma profondamente radicate nel territorio e unite da una visione comune: Laura Bianco di San Secondo (coreografie), Hlia Mey (fotografia, scenografia e danza), Nadia Gianelli (scultura e scenografia), Laura Marvaldi (poesia e narrazione), Maurizio Giordano (scrittura), Gianna Williams (arpa celtica), Guefham Nikoyan (violino) e Marco Piccinetti (musica elettronica).

Coralitè” – il nome evoca la bellezza collettiva e organica dei coralli, elementi unici che vivono solo in simbiosi – diventa così un manifesto culturale del nuovo entroterra: non più periferia, ma epicentro sensibile e pulsante di nuove forme artistiche. In una stagione in cui i territori interni cercano riscatto, visibilità e dignità, l’appuntamento di Chiusavecchia rappresenta molto più di uno spettacolo: è un atto poetico e politico, un gesto concreto di radicamento e volo, una celebrazione del possibile. Domani sera, tra le pareti antiche del frantoio e il silenzio eloquente della Valle Impero, sarà l’arte a prendere la parola. E sarà impossibile non ascoltarla.

Diego David, video Marco Ausenda

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU