Accadde Oggi - 11 giugno 2025, 07:04

11 MAGGIO 1978. Il presidente dell'ospedale sfratta le pompe funebri. Ruscigni: "Basta con la caccia al cadavere tra i reparti e i favoritismi per strapparsi il funerale"

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11 MAGGIO 1978. Il presidente dell'ospedale sfratta le pompe funebri. Ruscigni: "Basta con la caccia al cadavere tra i reparti e i favoritismi per strapparsi il funerale"

Dopo gli ultimi, incredibili episodi di 'caccia al cadavere', il presidente dell'ospedale imperiese, Benito Ruscigni, ha deciso di sfrattare dalla struttura sanitaria le...pompe funebri. Una decisione resasi necessaria dopo alcune segnalazioni e denunce di parenti e famiglie di pazienti defunti nei reparti del nosocomio imperiese. Stando a quanto emerso, infatti, titolari e dipendenti delle imprese funerarie si rivolgevano ai parenti dei moribondi e dei malati ormai senza più speranze di guarigione, proponendo e 'vendendo' le loro offerte, ancor  prima che avvenisse il decesso.

L'ordine di servizio firmato da Ruscigni è perentorio e vieta, di fatto, a titolari e dipendenti delle imprese di pompe funebri l'accesso all'interno dell'ospedale. Ruscigni ha anche voluto 'richiamare' con una dura e severa lettera, una delle aziende coinvolte nelle segnalazioni, dopo che un dipendente della stessa "si era introdotto abusivamente nell'ospedale, nonostante l'impresa per cui lavorava fosse stata espressamente invitata a evitare episodi del genere".

"Se fatti analoghi avessero ancora a verificarsi - scrive ancora Ruscigni - saranno presi i necessari provvedimenti". Il presidente dell'ente ospedaliero ha spiegato in una conferenza stampa gli antefatti di questi provvedimenti. "La concorrenza fra le imprese di pompe funebri - ha detto - per accaparrarsi i funerali delle persone morte all'ospedale aveva raggiunto limiti parossistici. Soprattutto per opera di un ex dipendente comunale che lavorava per conto di una di tali imprese: si era arrivati al punto di avvicinare i parenti prima ancora che i decessi si fossero verificati. In qualche caso, sono stati avvicinati figli o genitori di ammalati, con conseguenze anche psicologiche nei confronti del paziente stesso, senza alcun rispetto umano".

Oltre alla squallida 'caccia al cadavere', si sono verificate anche diversi episodi di 'caccia alla chiave della camera mortuaria'. Appena si veniva a sapere che doveva essere usata la chiave di accesso all'obitorio dell'ospedale,  prova di un avvenuto decesso, si scatenava la lotta per vincere quella che Ruscigni ha definito "operazione bara".
"Per dare un taglio netto a questa situazione ho disposto che i documenti di morte dovranno essere consegnati esclusivamente ai parenti dei defunti mentre i rappresentanti delle pompe funebri potranno accedere all'interno dell'ospedale unicamente per depositare la bara ed effettuarne il trasporto - ha concluso Ruscigni - per eliminare possibili favoritismi, magari con la connivenza di qualche dipendente dell'ospedale, è stato infine deciso che gli addetti all'ufficio accettazione del nosocomio consegnino ai parenti dei defunti uno stampato in cui sono elencate, in ordine alfabetico, le imprese di pompe funebri che operano ad Imperia, attualmente tre, astenendosi nel contempo dal dare qualsiasi altra informazione verbale a riguardo".

Giorgio Bracco

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